GOLDSTAUB ZEVULUN
Familiari coinvolti:
Goldstaub Zevulun, da Moise e Adelaide Sforni, detto Ciro, nato il 16 giugno 1867 a Mantova. Coniugato con Pasqua Basevi, padre di sei figli. Dal 1927 residente a Bologna; ultima residenza in via Belle Arti n. 40. In precedenza agente di commercio in mercerie, poi pensionato. Membro della Comunità ebraica di Bologna.
Risulta discriminato con decreto del 27 febbraio 1940, insieme alla moglie, a seguito anche della discriminazione del figlio Aldo, avvenuta nel 1939 in quanto "combattente della grande guerra, volontario fiumano e fascista della prima ora" e coniugato con moglie cattolica.
È arrestato a Bologna il 7 novembre 1943, insieme alla moglie e alla figlia Clotilde, nel corso della retata organizzata dal reparto speciale di SS comandato dal capitano Theodor Dannecker con l'ausilio di agenti di polizia italiana e carabinieri.
Senza passare dal carcere cittadino, è poi condotto nel luogo di concentramento (che una testimone descriverà come una caserma militare, forse le Caserme Rosse) dove stavano affluendo gli ebrei catturati in città e quelli fatti giungere dopo l'arresto a Siena.
Vi rimarrà fino al 9 novembre 1943 quando sarà trasferito anch'esso alla stazione ferroviaria di Bologna per essere caricato sui vagoni del convoglio partito da Firenze con gli ebrei catturati in quella città e diretto al campo di sterminio di Auschwitz.
È ucciso all'arrivo ad Auschwitz il 14 novembre 1943.
Il suo nome è ricordato a Bologna nella Lapide della Comunità Israelitica in via Mario Finzi tra quelli dei membri deportati senza ritorno.
FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:
– Picciotto, Il libro della memoria, ad nomen
– Archivio di Stato di Bologna, Prefettura di Bologna, Ufficio A.B.E.
– Alba Valech Capozzi, A 24029, Soc. An. Poligrafica, Siena 1946, pp. 11-14
– CDEC DIGITAL LIBRARY:
scheda biografica di Goldstaub Zevulun
http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-3174/goldstaub-zevulun.html