Ci portano via! ...ci trasferiscono al nord ...ci mandano a lavorare in Germania

È il grido da un camion in partenza, il messaggio scritto in fretta su un pezzo di carta e lanciato dalla tradotta in corsa. È il graffito in una prigione, la notizia affidata ad un secondino compiacente o al compagno che sta per essere scarcerato. Descrive la lacerazione di chi è strappato ai propri affetti, alla propria casa, ai compagni di lotta, e sta per iniziare un viaggio che sarà spesso senza ritorno. Testimonia la disperazione che accomuna i partigiani arrestati agli ebrei catturati, i civili rastrellati ai detenuti trasferiti, ai militari fatti prigionieri.
Ci portano via vuole dar voce alla storia e alla memoria delle vittime della repressione nazista e fascista tra il 1943 e il 1945. Sia dei bolognesi, che di coloro che pur provenienti da altre province e regioni, talvolta nazioni, nel territorio bolognese iniziarono la loro vicenda di arresto, deportazione e sterminio, invio al lavoro coatto nel Reich, carcerazione, o fucilazione.

Temi e Biografie
Lo sterminio ad Auschwitz-Birkenau degli ebrei catturati a Bologna, come quello degli ebrei bolognesi catturati altrove, in massima parte donne, vecchi e bambini, lasciò pochissimi sopravvissuti. Tassello di una immane tragedia, è una memoria doverosa e necessaria, supportata qui da accurate schede biografiche.
Mauthausen, Dachau, Flossenbuerg, Ravensbrueck, Buchenwald, Natzweiler, Neuengamme. Tutti i principali lager SS divennero meta della deportazione politica da Bologna, e dei Bolognesi. Utilizzati in condizioni disumane nella economia bellica nazista, meno della metà di loro fece ritorno.
Un triste primato quello del numero di partigiani e oppositori fucilati da fascisti e tedeschi nel territorio bolognese. Sulla base di una ampia documentazione vengono qui raccontate le loro eroiche e tragiche storie, individuali e collettive.
Una ricerca ancora in corso per una storia ancora poco nota: quella degli internati militari italiani, o IMI. Presentiamo qui un primo quadro complessivo degli internati bolognesi nei campi di prigionia e di lavoro tedeschi, a partire dalle numerose schede biografiche già disponibili.
Furono migliaia i bolognesi e gli imolesi strappati alle loro case attraverso rastrellamenti e retate, bandi di richiamo e ingaggi forzati, per essere inviati al lavoro coatto nelle fabbriche del Reich. Una selezione di storie e percorsi individuali introduce a questo tema.
Una vicenda quasi sconosciuta quella degli ebrei libici con passaporto inglese che dal 1942 il regime fascista decise di far evacuare in Italia, dove furono sottoposti a internamento, anche nel Bolognese, ma da dove successivamente i tedeschi avviarono a deportazione nel Reich.
Anche le celle e i campi di lavoro forzato delle carceri del Reich divennero strumento punitivo per gli italiani condannati dai tribunali della Wehrmacht come partigiani o perché disertori dai reparti militari di Salò sotto comando tedesco.

2015 - 2025, dieci anni di ricerca

Ci portano via ha iniziato il suo percorso il 27 gennaio 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione. Nel corso del decennio i suoi collaboratori, grazie al supporto di Aned, hanno continuato ad acquisire nuova documentazione nei principali archivi italiani e stranieri, per arricchire e mantenere aggiornate le sempre più numerose schede biografiche e tematiche, a oggi oltre 4000. Giunto all’80° della Liberazione, il progetto prosegue, con l'ambizione di poter servire come luogo di documentazione storica e supporto alla didattica, stimolo alla riflessione e presidio di una memoria dei crimini del nazifascismo oggi più che mai necessaria. Vorremmo esprimere un sentito ringraziamento al pubblico che ci ha seguito, in particolare ai numerosi parenti che ci hanno inviato documenti, fotografie, diari, testimonianze.

 

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