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FUCILATO A SABBIUNO DI PADERNO

STOPPAZZINI CESARE

Nato il 16 marzo 1913 a Crespellano (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato il 5 dicembre 1944 a Crespellano (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna
Fucilato il 14 dicembre 1944 a Sabbiuno di Paderno
nessun numero assegnato

Stoppazzini Cesare, «Cesarino», da Ferdinando e Luigia Lambertini, nato il 16 marzo 1913 a Crespellano (BO); residente a Bologna. Licenza elementare. Meccanico artigiano.

Prestò servizio militare in fanteria ad Udine.

Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.

Il mestiere praticato (cioè di vendita di attrezzature e di riparazioni di autoveicoli) e quindi la giustificata frequentazione della sua officina, posta in Crespellano, da parte di numerose persone, mascherò il via vai di clandestini e il loro ricovero nei rifugi ricavati all'interno della casa, oltre a consentirgli un lasciapassare tedesco e buoni di benzina per l'uso di un sidecar. Nella sua officina trovarono rifugio e sostarono a lungo diversi perseguitati e combattenti; diverso carburante andò ai partigiani; motomezzi servirono per trasporti di uomini e generi vari in montagna.

Militò nel distaccamento «Tarzan» della 7a brigata Garibaldi GAP «Gianni».

È arrestato assieme ad altri compagni dietro delazione del fascista Ugo Lambertini (già infiltratosi nelle fila partigiane ed ospitato dagli Stopazzini) la mattina del 5 dicembre 1944 nel corso del grande rastrellamento che investì anche la zona di Amola, il persicetano e Anozla Emilia.

È quindi trasferito a Bologna con altri rastrellati, e detenuto nelle celle della Gestapo in via Santa Chiara 6/3, per essere sottoposto ad altri interrogatori, poi dal 9 dicembre 1944 è incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 12475, a disposizione del «comando tedesco SS».

Sui registri-matricola risulta rilasciato il 14 dicembre 1944 e consegnato a «ufficiale tedesco SS» con altri 36 detenuti. Condotti in collina a Sabbiuno di Paderno, località in quel momento disabitata, saranno uccisi da militi SS e i loro corpi fatti rotolare in fondo al calanco. Una seconda esecuzione di altri 21 prigionieri avverrà con modalità analoghe il successivo 23 dicembre.

Il luogo dell'eccidio sarà scoperto solo nell'agosto 1945 e tra le salme faticosamente recuperate e portate in Certosa sarà riconosciuta anche la sua.

L'apposita Commissione regionale lo ha riconosciuto partigiano, con ciclo operativo dall'1 marzo 1944 al 14 dicembre 1944.

È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento di Sabbiuno.


FONTI PRINCIPALI:

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

ALTRE FONTI:

- Alberto Preti, Sabbiuno di Paderno, Dicembre 1944, Bologna, University Press Bologna, 1994

Rif: FUCILATO A SABBIUNO DI PADERNO-4109



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