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DEPORTATO POLITICO

MASETTI WALTER

Nato il 13 marzo 1910 a Sala Bolognese (BO)
Residente a Bolzano (BZ)
Arrestato il 19 dicembre 1944 a Bolzano (BZ)
Luoghi di detenzione: campo di Bolzano
Deportato a Mauthausen
Non è sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Masetti Walter, da Olindo e Adele Merighi, nato il 13 marzo 1910 a Sala Bolognese (BO). Residente a Calderara di Reno (BO), nella frazione di San Vitale. Terza elementare. Muratore.

Iscritto al Partito Comunista Italiano, fu schedato nel Casellario Politico Centrale tra il 1931 e il 1942.

Secondo figlio su cinque di una famiglia poverissima di braccianti, divenuto adulto partecipò alla attività segreta dei numerosi antifascisti della zona, che avevano organizzato una scuola serale di disegno per potersi incontrare per discutere di politica e leggere "L'Unità" in formato clandestino e "La stampa" di Torino.

Il 20 novembre 1930 fu arrestato a Calderara di Reno insieme ad una cinquantina di altri antifascisti. Furono deferiti al Tribunale speciale con l'accusa di ricostituzione del PCI, propaganda sovversiva e di aver issato bandiere rosse sulle case del paese il 7 novembre, anniversario della rivoluzione sovietica. Fu prosciolto in istruttoria il 30 giugno 1931, come la maggior parte degli imputati, ma non liberato e il 4 settembre la Commissione provinciale lo assegnò al confino per 5 anni, che trascorse nel piccolo paese di Castelmauro (CB) fino al 1 febbraio 1933, quando riebbe la libertà grazie all'amnistia concessa in occasione del decennale fascista.

Fu però immediatamente chiamato al servizio militare. Una volta congedato tornò a Calderara di Reno, sempre sorvegliato dalla polizia. Fu nuovamente richiamato alle armi nel 1939 e inviato prima in Libia, poi in Istria, ancora oggetto di controlli di polizia, l'ultimo dei quali l'1 febbraio 1942.

Si trasferì a Bolzano, andando ad abitare in via Torino n. 67, con la moglie. Lavorava come operaio nello stabilimento della Lancia, dove entrò in collaborazione con il movimento clandestino locale, tenendo i contatti tra le cellule operaie e il CLN locale.

Il 19 dicembre 1944 è arrestato dalla Gestapo insieme ad altri partigiani e componenti del CLN, che viene di fatto decapitato. Condotti per feroci interrogatori al Corpo d'Armata, sono poi rinchiusi nelle celle del campo di Bolzano-Gries, in via Resia, dove aveva sede il Durchgangslager che da agosto aveva sostituito Fossoli come campo di transito.

È messo in partenza per Mauthausen il 1 febbraio 1945, con altri 6 suoi compagni di lotta (Tullio Degasperi, Adolfo Beretta, Erminio Ferrari, Decio Fratini, Gerolamo Meneghini, Romeo Trevisan, di cui nessuno sopravvivrà) e oltre 500 prigionieri politici, in quello che sarà l'ultimo treno ad attraversare il Brennero diretto ai lager nazisti.

Al suo arrivo nel lager austriaco riceve la matricola 126278. È in seguito assegnato al sottocampo di Gusen, dove risulta deceduto il 20 febbraio 1945.

Alla sua memoria è dedicato un circolo culturale in via Resia a Bolzano, ed è stata apposta una lapide a Gusen. Il comune di Calderara di Reno gli ha intestato una strada e ha fatto scrivere il suo nome su di un cippo davanti alla sede del Comune, insieme a quelli di tutti i morti della Resistenza del Comune stesso, oltre a porre altrettante lapidi con foto nel cimitero comunale.

La foto e il nome di Walter Masetti compaiono anche nel sacrario dei caduti davanti alla sede del comune di Bologna, in piazza Nettuno.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.26.1, 8104600. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1280603

1.1.26.1, 8113000. Registro dei decessi a Gusen, 31.1.1945 - 1.3.1945.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1291564

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2185



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