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LAVORATORE COATTO

MANDRIOLI MANLIO

Nato il 31 marzo 1894 a Minerbio (BO)
Residente a Minerbio (BO)
Arrestato il 18 giugno 1944 a Ca' de Fabbri di Minerbio (BO)
Luoghi di detenzione: Fossoli
Luoghi di lavoro nel Reich: Slesia
È sopravvissuto

Familiari coinvolti: MANDRIOLI ADELFO
nessun numero assegnato

Mandrioli Manlio, «Grande», da Angelo e Virginia Bertuzzi, nato il 31 marzo 1894 a Minerbio (BO); residente a Bologna. 3a elementare. Autista.

Antifascista. Per la sua attività fu più volte aggredito e  bastonato dai fascisti. L'1 maggio 1921 venne incarcerato a Minerbio e trattenuto per 40 giorni.

Dopo l'occupazione tedesca è arrestato il 21 novembre 1943 a Ca' de Fabbri di Minerbio dai carabinieri della locale stazione insieme ad altri otto antifascisti della zona e con loro incarcerato a San Giovanni in Monte dal giorno successivo, con matricola 8540, a disposizione prima della procura poi dell'ufficio politico della Questura, con il seguente titolo di reato: «attività antinazionale e minaccia di rappresaglia a carico delle autorità locali se indiranno l'arruolamento dei giovani delle classi 1924-25»; sarà rilasciato con gli altri compagni l'8 dicembre 1943.

È di nuovo arrestato il 18 giugno 1944 a Ca' de Fabbri di Minerbio, insieme al fratello Adelfo, e internato al campo di transito di Fossoli, dove riceve la matricola 2085. Nel Dulag carpigiano resta fino alla fine del luglio 1944, quando è inviato nel Reich come lavoratore coatto, giungend, insieme al fratello in Slesia, presso Breslavia (la polacca Wroclaw), dove rimarrà fino al 6 maggio 1945

Rientrerà in Italia il 3 agosto 1945, insieme ad Adelfo.

Riconosciuto partigiano nella 4a brigata Garibaldi «Venturoli» dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 9 settembre 1943 alla Liberazione.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

– Archivio ANED Bologna, pratiche vitalizio


Rif: LAVORATORE COATTO-3108



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