Facchini Guido, da Federico e Maria Rangoni, nato il 16 ottobre 1895 a Medicina (BO); lì residente. Colono.
Militò nella 5a brigata Matteotti «Bonvicini».
Arrestato, è detenuto nel carcere mandamentale della Rocca di Imola, dove erano di guardia militi della brigata nera.
Quando l'avanzata alleata sta per raggiungere Imola, per ordine tedesco il carcere è fatto sgomberare. L'operazione avviene il 12 aprile 1945. La maggior parte dei prigionieri, una quarantina, sono trasferiti a Bologna, a San Giovanni in Monte. Un gruppo di 16 detenuti, per lo più catturati a Castel San Pietro e Medicina, sono invece consegnati alle brigate nere, che prima di lasciare la città, nella notte tra il 12 e il 13 aprile, li conducono nel cortile della fabbrica di conserve alimentari Becca, in via Vittorio Veneto, e mentre i tedeschi sorvegliano l'area, dopo averli sottoposti ad altre tremende torture, li uccidono a colpi di arma da fuoco, gettandone i corpi in un pozzo lì presente, le cui pareti vengono poi fatte crollare a colpi di bombe a mano nel tentativo di nascondere il crimine.
Il 15 aprile, il giorno dopo la liberazione di Imola, l'eccidio verrà scoperto, e le salme delle vittime faticosamente recuperate dai vigili del fuoco. A causa delle torture subite e dello scempio dei corpi, le identificazioni risulteranno estremamente difficili. Un ufficiale britannico intervenuto, il maggiore I. C. Reid della polizia militare dell'8a armata, dichiarerà: "Non ho mai visto in vita mia uno spettacolo così orrendo; è incredibile che tanta crudeltà possa esistere in esseri umani".
Guido Facchini è stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 10 settembre 1944 al 12 aprile 1945.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
ALTRE FONTI:
- Nazario Galassi, Imola dal fascismo alla liberazione 1930-1945, University Press, Bologna 1995
- Nazario Galassi, Partigiani nella linea Gotica, University Press, Bologna 1998