Gazzetta Eusebio, «Gazzella», da Vincenzo e Gelsomina Pasqualin, nato il 30 aprile 1921 a Tribano (PD); residente a Minerbio (BO). Operaio, autista.
Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.
Militò nella 4a brigata Garibaldi «Venturoli». Fece parte del gruppo gappista che all'inizio del 1945 ridiede slancio al movimento partigiano di Minerbio. Con una serie di azioni, coronate da successo, il gruppo riuscì a riconquistare la fiducia della popolazione che, dopo le dure rappresaglie, aveva interrotto la collaborazione con il movimento partigiano. Rastrellato dai tedeschi in località S. Giovanni in Triario (Minerbio), non si ebbero più sue notizie. È stato dichiarato disperso dal 13 marzo 1945.
Secondo i registri-matricola del carcere di San Giovanni in Monte risulta arrestato a Minerbio il 15 marzo 1945 e incarcerato nella stessa data con matricola 13484, per ordine e a disposizione del «comando tedesco SS», ovvero della Gestapo.
Rilasciato dal carcere il 4 aprile 1945 per essere consegnato ad «agente comando tedesco SS», risulta disperso.
Con ogni probabilità fu ucciso in una esecuzione attuata da militi SS con modalità analoghe a quelle che nei mesi precedenti avevano avuto come teatro i colli di Paderno e la stazione di San Ruffillo, ma in luogo diverso, forse in località Il Pero, a Rastignano di Pianoro, dove nel 1974 fu rinvenuta una fossa comune che molti elementi lasciano supporre abbia accolto almeno parte dei detenuti scomparsi dopo i prelevamenti dal carcere del 4, 9 e 17 aprile 1945.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 22 marzo 1944 al 13 marzi 1945.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.