Bolelli Pio, «Giovanni», da Umberto e Albina Burnelli, nato il 24 agosto 1920 a San Giorgio di Piano (BO); residente a Castel Maggiore (BO). Operaio; autista.
Fu attivo nella 7a brigata Garibaldi GAP «Gianni».
Secondo i registri-matricola del carcere di San Giovanni in Monte è arrestato il 13 aprile 1945 da agenti della GNR e incarcerato, con matricola 13809, per ordine dell'Ufficio politico della GNR ma già a disposizione del «comando tedesco SS», ovvero della Sipo-SD, l'organo di polizia tedesca che comprendeva la Gestapo.
Esce il 17 aprile per rilascio, consegnato a «comando tedesco SS». Da quel momento risulta disperso.
Con gli Alleati ormai vicini alla città, cominciò quel giorno da parte tedesca un'ampia selezione dei detenuti politici, che furono in parte destinati al lavoro nelle opere di trinceramento, parte rilasciati, parte eliminati. Con ogni probabilità anche Pio Bolelli fu ucciso in quella data con altri 11 partigiani detenuti in una esecuzione attuata da militi SS con modalità analoghe a quelle che nei mesi precedenti avevano avuto come teatro i colli di Paderno e la stazione di San Ruffillo, ma in luogo diverso, forse in località Il Pero, a Rastignano di Pianoro, dove nel 1974 fu rinvenuta una fossa comune che molti elementi lasciano supporre abbia accolto almeno parte dei detenuti scomparsi dopo i prelevamenti dal carcere del 4, 9 e 17 aprile 1945.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 20 maggio 1944 alla Liberazione.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.