QUARANTINI GIOVANNI
Quarantini Giovanni, «Giannetto», da Stefano e melania Bonetti, nato il 5 maggio 1914 a Conselice (RA); lì residente, in località San Patrizio. 5a elementare. Muratore. Svolse il servizio militare come caporale nella guardia di frontiera.
Partigiano nella 28a brigata Garibaldi «Mario Gordini».
Insieme ad Egidio Totti, Pio Farina e Giovanni Quarantini è catturato il 10 settembre 1944 nel corso di un vasto rastrellamento tedesco che investì anche Villa Serraglio, tra Conselice e Massa Lombarda, dove si trovava una importante tipografia clandestina in cui i quattro operavano.
Furono detenuti dapprima nel carcere mandamentale dell Rocca di Imola (BO), poi trasferiti a Bologna, dove sono incarcerati dal 23 settembre 1944.
Quarantini riceve la matricola 11931, e come gli altri è posto a disposizione del «comando tedesco SS», ovvero della Gestapo.
Vi resterà fino al 30 settembre, data in cui risulta rilasciato e consegnato ad agenti del «comando tedesco SS» insieme agli altri 3 conselicesi e ad altri sette detenuti: Giuseppe Pistocchi e Salvatore Bagattoni, arrestati a Coccolia (RA), il ravennate Mario Suprani, e i bolognesi Alfredo Ruggeri, Gualtiero Santi, Bruno e Remo Mazzoni, Ernesto Belletti. Saranno condotti al Poligono di tiro e fucilati in una esecuzione decisa dal comando di polizia tedesco come rappresaglia per l'attacco gappista avvenuta il giorno precedente al centralissimo hotel Baglioni, frequentato da ufficiali tedeschi e italiani.
Il 3 ottobre 1944 nella cronaca di Bologna del quotidiano "Il Resto del Carlino" comparirà il seguente comunicato, senza alcun nome delle vittime.
«Banditi fucilati per un atto terroristico. Il Comandante della Polizia di Sicurezza e del SD in Italia, Comando Esterno di Bologna, rende noto: Nella notte del 30 settembre quarantaquattro terroristi hanno effettuato un vile attacco contro un albergo di Bologna uccidendo un soldato tedesco, due agenti della Polizia ausiliaria e una donna italiana e ferendo tedeschi e italiani. Come contromisura sono stati fucilati dodici individui, rei e confessi di aver appartenuto a bande sovversive e terroristiche. Anche in avvenire, qualora si verificassero tali proditori attacchi, saranno prese le stesse misure espiative».
Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall'1 ottobre 1943 al 10 settembre 1944.
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Elenco nominativo dei partigiani dell’Emilia-Romagna