BARCA DANILO
Barca Danilo, «Bersagliere», da augusto e Romea Cuoghi, nato il 25 gennaio 1923 a Modena; lì residente.
Di famiglia antifascista (alcuni parenti fuoriuscirono), fu licenziato per antifascismo dall'azienda dove lavorava. Chiamato alle armi nel 1942, all'armistizio si trovava a Siena.
Tornato a Modena è arrestato una prima volta nel febbraio 1944. Rilasciato si reca in montagna, dove entra nella formazione «Bandiera»; poi passa alla brigata «Barbolini».
È arrestato una seconda volta il 16 maggio 1944. Incarcerato a Pavullo, è in seguito trasferito con altri quattro partigiani modenesi (Cesare Palmini, Giuseppe Balocchi, Luigi Labanti e Paolo Bononcini) a Bologna, dove il 20 giugno è registrato in ingresso a San Giovanni in Monte, con la matricola 11074, per ordine della «Polizia segreta tedesca di Pavullo», scortato dalla «Gendarmeria tedesca», per essere messo a disposizione del tribunale militare tedesco della Militarkommandanturen 1012, passando però sotto autorità Sipo-SD il 30 giugno.
Il 3 luglio 1944 è rilasciato e «consegnato a SS» insieme ai quattro compagni di detenzione modenesi. In luogo imprecisato, ma con ogni probabilità al Poligono di tiro cittadino, sarà con loro fucilato il 4 luglio 1944 in una rappresaglia decisa dal comando Sipo-SD in risposta all'uccisione di un graduato della Feldgendarmeria tedesca avvenuta il 26 giugno a Bologna in via del Pratello.
Negli stessi giorni sui muri della città comparirà un manifesto bilingue a cura del Comando della polizia di sicurezza tedesca (con la consueta intestazione «Avviso-Bekanntmachung») in cui era annunciata la fucilazione di 10 comunisti per rappresaglia alla uccisione di un militare tedesco. Oltre a Balocchi e i quattro detenuti provenienti da Pavullo, anche cinque bolognesi, catturati il 30 giugno e passati per le armi il giorno successivo a San Martino in Pedriolo, nei pressi di Casalfiumanese (BO): Rino Balestrazzi, Cleto Casi, Dino Pancaldi, Silvano Rubbini e Gino Salmi.
Uguale comunicato sarebbe seguito il 6 luglio sul quotidiano Il Resto del Carlino con il titolo: «Misure punitive del Comando Germanico. Fucilazione di dieci comunisti per l'uccisione di un Militare tedesco».
Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall'1 novembre 1943 al 4 luglio 1944.
- Elenco nominativo dei partigiani dell’Emilia-Romagna
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
ALTRE FONTI:
- Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà. I caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti nel territorio modenese, Comitato per 50° della Resistenza e della guerra di Liberazione della provincia di Modena, Modena, 1995.