Grossi Guglielmo, «Potente», da Giuseppe e Adele Masetti, nato il 4 dicembre 1920 a Castenaso (BO); residente a Bologna. Ragioniere, studente. Prestò servizio militare con il grado di sottotenente.
Militò nel battaglione «Busi» della 1a brigata Garibaldi «Irma Bandiera» ed operò a Bologna.
Nei primi giorni del febbraio 1945 fu arrestato dai brigatisti neri in una delle rare sere in cui era passato da casa e detenuto nelle celle ricavate nei locali della Facoltà di Ingegneria, a Porta Saragozza, dove aveva sede l'Ufficio politico investigativo della GNR, per essere interrogato e torturato.
Diverse le circostanze dell'arresto secondo una testimonianza del partigiano Giorgio Righi (*), detenuto nello stesso periodo a Ingegneria:
"Walter Tommasini mi raccontò che gli avevano fatto fare lo stesso giro [alla Torinese]; incontrò un partigiano chiamato Potente che lo salutò. Fu preso e portato a Ingegneria dove fece in tempo a prendersi una bella dose di legnate. Poi secondo Tommasini fu portato al 3° artiglieria per andare a lavorare alle fortificazioni al fronte perchè aveva documenti in regola molto buoni lavorando in via Siepelunga in un comando tedesco".
In realtà il Grossi dal 16 febbraio 1945 (quindi effettivamente prima di Tommasini) è incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 13264, a disposizione prima dell’Ufficio politico della GNR, poi dal 17 febbraio del «comando tedesco SS», ovvero della Gestapo.
Per ordine dello stesso comando di polizia tedesca risulta rilasciato dal carcere l'1 marzo 1945 insieme ad altri 9 detenuti. Condotti davanti al rudere della stazione periferica di San Ruffillo, saranno fucilati e sepolti sommariamente in alcuni crateri di bomba. L’eccidio sarà scoperto casualmente poco dopo la Liberazione e anche la sua salma sarà riconosciuta tra quelle portate al cimitero della Certosa di Bologna provenienti dalle “fosse di San Ruffillo”, dove in 6 date tra il febbraio e il marzo furono 94 i detenuti del carcere cittadino uccisi segretamente da militi SS dell'Aussenkommando Bologna.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall’1 luglio 1944 al 25 marzo 1945.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento in piazza caduti di San Ruffillo.
NOTE:
(*) testimonianza di Giorgio Righi in: Renato Sasdelli (a cura di), Ingegneria in guerra. La facoltà di Ingegneria di Bologna dalla RSI alla ricostruzione 1943-1947, Club, Bologna 2007, pp. 105-114
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Certificati di riconoscimento/seppellimento 1945 in archivio Certosa di Bologna
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.