Cazzoli Italo, da Luigi e Rita Pancaldi, nato l’1 giugno 1916 a Castello d'Argile (BO); lì residente. Bracciante.
Entrò giovanissimo nel PCI. Dopo l’8 settembre 1943 fu tra i primi a portarsi sulle montagne del Veneto per organizzare i primi nuclei della Resistenza.
Tornato successivamente a Bologna, risulta arrestato il 25 aprile 1944 a Castello d'Argile dai carabinieri della locale caserma per "attività propagandistica" e messo a disposizione dell'ufficio politico della Questura di Bologna che ne ordina la carcerazione a San Giovanni in Monte dal 28 aprile. Dal 12 luglio passa sotto autorità del «comando tedesco SS», ovvero della Gestapo.
A seguito dell'attacco al carcere dei gappisti bolognesi evade il 9 agosto 1944, ma poi è tra i tanti che rientrano nei giorni successivi. È rilasciato per ordine della polizia tedesca il 26 settembre 1944.
In libertà continua a collaborare con la Resistenza e diventa responsabile della intendenza presso il comando della 1a brigata Garibaldi «Irma Bandiera» (in cui militava anche il fratello minore Angelo) in via Porta Nuova a Bologna, dove è di nuovo arrestato il 4 dicembre 1944 insieme ad altri due noti partigiani: Giovanni Cerbai e Renato Pattuelli.
Il 9 dicembre 1944 è registrato di nuovo in ingresso al carcere di San Giovanni in Monte con la matricola 12566, per ordine della Questura di Bologna, passando però dal 22 dicembre a disposizione del «comando tedesco SS».
Il 10 febbraio 1945 è prelevato con altri 53 detenuti e consegnato ad agenti del comando di polizia tedesca per «essere tradotto altrove».
Ammanettati a coppie con del filo di ferro, saranno condotti in alcuni camion davanti al rudere della stazione periferica di San Ruffillo per essere fucilati e sepolti sommariamente in alcuni crateri di bomba. Ai parenti sarà lasciato credere un trasferimento.
L’eccidio sarà scoperto casualmente poco dopo la Liberazione e anche se la sua salma non potrà essere riconosciuta tra quelle portate al cimitero della Certosa provenienti dalle “fosse di San Ruffillo”, anch'egli fu con ogni probabilità tra le vittime di quella esecuzione, che fu solo la prima delle sei che avverranno in quel luogo tra il febbraio e il marzo 1945 ad opera dei militi SS dell'Aussenkommando Bologna.
Nella stessa esecuzione furono quasi sicuramente uccisi anche i due compagni con cui era stato arrestato.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 28 settembre 1943 al 10 febbraio 1945.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.