Carlini Azzo, da Giuseppe ed Enrica Vaccari, nato il 21 giugno 1906 a Minerbio (BO); residente a Malalbergo (BO). Licenza elementare. Bracciante.
Operò a Malalbergo nel battaglione «Gotti» della 4a brigata Garibaldi «Venturoli».
Il 23 dicembre 1944 si trovava in una base quando decise di recarsi nella vicina borgata “Piccola Parigi” di Bentivoglio per ascoltare Radio Londra. I fascisti, informati del suo arrivo, lo arrestarono.
È poi trasferito a Bologna per essere incarcerato a San Giovanni in Monte, dove entra per ordine della 3° Brigata nera il 6 gennaio 1945 con la matricola 12870, a disposizione del «comando tedesco SS», ovvero della Gestapo.
Il 10 febbraio 1945 è prelevato con altri 53 detenuti e consegnato ad agenti del comando di polizia tedesca per «essere tradotto altrove».
Ammanettati a coppie con del filo di ferro, saranno condotti in alcuni camion davanti al rudere della stazione periferica di San Ruffillo per essere fucilati e sepolti sommariamente in alcuni crateri di bomba. Ai parenti sarà lasciato credere un trasferimento.
L’eccidio sarà scoperto casualmente poco dopo la Liberazione e anche la sua salma sarà riconosciuta tra quelle portate al cimitero della Certosa provenienti dalle “fosse di San Ruffillo”, dove in 6 date tra il febbraio e il marzo 1945 furono 94 i detenuti del carcere cittadino uccisi segretamente da militi SS dell'Aussenkommando Bologna.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall’1 febbraio 1944 al 10 febbraio 1945.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento in piazza caduti di San Ruffillo.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Certificati di riconoscimento/seppellimento 1945 in archivio Certosa di Bologna
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.