Corazza Bruno, «Bandiera», da Adolfo e Ludmilla Guazzaloca, nato il 29 giugno 1923 ad Anzola dell'Emilia (BO); residente a Calderara di Reno (BO). Mezzadro.
Attivo nella 63a brigata Garibaldi «Bolero», divenne comandante del battaglione «Armaroli».
Il cascinale della famiglia fu utilizzato come base partigiana.
È catturato il 3 dicembre 1944 nel corso del vasto rastrellamento che in quei giorni investirà la pianura tra San Giovanni in Persiceto, Amola e Anzola.
Condotto a Bologna, dal 5 dicembre 1944 è incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 12411, a disposizione del «comando tedesco SS».
È prelevato dal carcere il 23 dicembre 1944 con altri 20 detenuti «per essere tradotto altrove». Dopo essere stati condotti in collina a Sabbiuno di Paderno saranno uccisi da militi SS e i loro corpi fatti rotolare in fondo al calanco, come era già avvenuto il precedente 14 dicembre con altri 37 prigionieri in una esecuzione compiuta con modalità analoghe.
L'eccidio sarà scoperto solo nell'agosto 1945 e tra le salme faticosamente recuperate e portate in Certosa potrà essere riconosciuta anche la sua.
L'apposita Commissione regionale lo ha riconosciuto partigiano, con ciclo operativo dal 4 marzo 1944 al 23 dicembre 1944.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento di Sabbiuno.
Lo zio Leonildo morirà a Mauthausen dove era stato deportato a seguito della cattura nello stesso rastrellamento di inzio dicembre 1944.
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
ALTRE FONTI:
- Alberto Preti, Sabbiuno di Paderno, Dicembre 1944, Bologna, University Press Bologna, 1994