MORTARA CORRADO
Familiari coinvolti:
Mortara Corrado, da Enea e Amelia Fiorentino, nato il 16 febbraio 1911 a Bologna. Coniugato con Mortara Marga. Rappresentante e commerciante di pellami. Residente a Bologna, in via Belmeloro n.13. Membro della Comunità ebraica di Bologna.
Era il più giovane di quattro fratelli, tra i quali Ferruccio (n. 1904) morì nel 1938, mentre Franco (n. 1909), decise di emigrare nel 1939 negli Stati Uniti dopo aver perso il posto di insegnante universitario di medicina a cause delle leggi razziali.
Corrado e Giuseppe continuarono l'attività di commercio in pellami iniziata dal padre, con ufficio in via Cesare Battisti a Bologna.
Nel dicembre 1942 essi avevano acquistato una villa nelle campagne di Castel Bolognese (RA), dove si trasferirono a vivere pur mantenendo la residenza a Bologna.
Nel dicembre 1943 un funzionario di polizia locale tuttavia scoprì la loro identità di ebrei, e quindi allarmati decisero di spostarsi in altra località delle colline imolesi, nel timore di essere catturati, ma invano.
Corrado è arrestato il 25 aprile 1944 con il fratello Giuseppe a Casola Valsenio (FO) oppure (secondo i registri del carcere) a Fontanelice (BO) e detenuto inizialmente nel carcere di Imola. Condotto poi a Bologna, è incarcerato a San Giovanni in Monte dal 16 agosto 1944, con matricola 11585, a disposizione del «comando tedesco SS».
È prelevato, sempre con Giuseppe, l'1 settembre 1944 da agenti SS e trasferito con alcuni altri detenuti politici ed ebrei a Verona, poi al campo di concentramento e transito di Bolzano.
Sarà aggregato con il fratello sul convoglio che il 24 ottobre 1944 partirà dalla stazione di Bolzano con destinazione Auschwitz.
All'arrivo, il 28 ottobre sarà immatricolato con il numero 13728.
Sarà in seguito trasferito prima al lager di Flossenbuerg, dove il 14 febbraio 1945 è registrato come Mostara Conrad, matricola 80645, poi dall'8 marzo 1945 a quello di Bergen Belsen, dove è deceduto il 30 aprile 1945.
Il fratello Giuseppe riuscirà invece sopravvivere fino alla liberazione di Auschwitz e tornare in Italia.
Il suo nome è ricordato a Bologna nella Lapide della Comunità Israelitica in via Mario Finzi tra quelli dei membri deportati senza ritorno.
FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:
– Picciotto, Il libro della memoria, ad nomen
– Archivio di Stato di Bologna, Prefettura di Bologna, Ufficio A.B.E.
– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
– Gregorio Caravita, Ebrei in Romagna, 1938-1945: dalle leggi razziali allo sterminio, ed. Longo, Ravenna 1991
– Andrea Soglia, I Mortara, una famiglia ebrea in fuga a Castel Bolognese, in: http://www.castelbolognese.org
– CDEC DIGITAL LIBRARY:
Scheda biografica e immagini di Mortara Corrado.
http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-5566/mortara-corrado.html
– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:
1.1.8.3, 01010803 080.002. Documentazione personale a Flossenbuerg.
https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-8-3_01010803-080-002
1.1.8.1, 8088418. Registro internamento a Flossenbuerg.
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/10796735