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INTERNATA A BOLZANO

MANARESI VIRGINIA

Nata il 26 novembre 1924 a Imola (BO)
Residente a Imola (BO)
Arrestata il 29 novembre 1944 a Imola (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Imola, carcere di Bologna
Internata a Bolzano
È sopravvissuta
nessun numero assegnato

Manaresi Virginia, «Gina», da Celso e Diomira Zanelli, nata il 26 novembre 1924 a Imola (BO); lì residente. Impiegata alla ditta Caproni.

Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.

Iscritta al PCI. Cresciuta in una famiglia antifascista, tramite Elio Gollini, anche lui impiegato alla Caproni, entrò  nel movimento resistenziale. Fece parte dei GDD di Imola e fondò la sezione comunale dell'UDI. Insieme con altri curò la pubblicazione di "Vent'anni". Fu addetta sia alla distribuzione della stampa  clandestina, sia ai collegamenti con il movimento resistenziale di Castel San Pietro Terme, Ozzano Emilia, Castenaso, Sesto Imolese e Osteriola (Imola). Partecipò anche ad azioni di guerriglia.  Staffetta personale di Domenico Rivalta, fu in stretto collegamento con lui fino al 29 novembre 1944, giorno del suo arresto.

Dopo la cattura è detenuta nel carcere della rocca di Imola, dove subisce estenuanti interrogatori e maltrattamenti, poi è trasferita con altri detenuti imolesi a Bologna e incarcerata dal 2 dicembre 1944 a San Giovanni in Monte, nel settore femminile, ma registrata per errore sui registri di quello maschile, errore scoperto solo il 22 dicembre 1944 quando si dispose il suo invio nel campo di concentramento di Bolzano, dove giunge insieme ad un centinaio di altri prigionieri bolognesi prelevati in quella data.

Nel campo sudtirolese riceve la matricola 8008, assegnata al Blocco F.

Fu addetta prima ai servizi della cucina, che le consentirono di sottrarre «bucce di patate»  per i compagni.

Successivamente lavorò nell'officina installata nella galleria del Virgolo, dove era stata sfollata la produzione di cuscinetti a sfera della ditta ferrarese IMI. Lì conoscerà alcuni operai ferraresi che nell'aprile 1945 l'aiuteranno ad evadere e a raggiungere il movimento partigiano operante in Val di Non.

«Con la divisa di partigiano» su cui era appuntato il triangolo rosso di prigioniera politica e 8 stellette, una per ogni compagno arrestato, dei quali «solo tre fecero  ritorno», rientrò a Imola il 15 maggio 1945.

Riconosciuta partigiana dall'apposita commissione regionale, con ciclo operativo dal 15 giugno 1944 alla Liberazione.

Sue testimonianze in:

- Luciano Bergonzini, La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, Bologna, ISB 1980, vol. V, p. 256

- Liva Morini, ... per essere libere,  Imola 1981.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

– Venegoni, Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

Rif: INTERNATO A BOLZANO-2385



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