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DEPORTATO POLITICO

PARMEGGIANI PIETRO

Nato il 2 agosto 1896 a Castello d'Argile (BO)
Residente a Pieve di Cento (FE)
Deportato a Flossenbuerg, Gross-Rosen
Non è sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Parmeggiani Pietro, da Antonio e Alfonsina Caselli; nato il 2 agosto 1896 a Castello d'Argile (BO) o Pieve di Cento (BO), dove era residente nel 1943. Facchino.

Schedato nel Casellario Politico Centrale tra il 1930 e il 1942 come comunista.

Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.

Nel 1920, quando Pieve di Cento faceva parte della provincia di Ferrara, militò in una formazione di Guardie rosse. Nel marzo 1930 fu denunciato, ma assolto in tribunale, per avere insultato il segretario del PNF di Cento (FE). Nell'aprile 1930 fu bastonato dai fascisti per avere detto - indicando la camicia che indossavano - «quella camicia nera finirà presto». Il 29 luglio 1930 fu ammonito e classificato comunista. Il 14 agosto 1931 venne denunciato e condannato a 25 giorni di carcere, per contravvenzione ai doveri dell'ammonizione, essendo stato trovato in un locale pubblico dopo le ore 22. In quell'occasione fu classificato di «3ª categoria», quella delle persone ritenute politicamente più pericolose. Il 19 luglio 1942 nella sua pratica venne annotato: «La sua posizione sarà riesaminata al termine del conflitto».

Durante la lotta di liberazione collaborò a Pieve di Cento con la 2a brigata Garibaldi «Paolo».

Arrestato o catturato in rastrellamento in circostanze sconosciute, risulta impiegato dal 21 ottobre 1944 agli inizi del 1945 in Germania presso la ditta di costruzioni meccaniche C.G. Haubold A.G., a Chemnitz, ma in seguito deportato per ordine del comando di polizia della città sassone.

Giunge al lager di Flossenbuerg il 10 gennaio 1945, dove è immatricolato con il n. 41552 ed è classificato come ZA, ovvero Zivilarbeiter, una categoria riservata ai lavoratori civili che scontavano una condanna ad un periodo di detenzione in lager per mancanze o reati commessi durante il servizio del lavoro.

È trasferito il 26 gennaio 1945 al lageri di Gross-Rosen, dove entra il giorno 29, per essere poi assegnato al sottocampo di Kamenz-Herrental.

Risulta deceduto.

Riconosciuto benemerito dall'apposita commissione regionale, con ciclo operativo dal giugno 1944 alla Liberazione.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.8.1, 8088412. Registro dell'internamento a Flossenbuerg.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/10795889

1.1.8.3, 01010803 086.362. Documentazione individuale dei prigionieri di Flossenbuerg.

https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-8-3_01010803-086-362

1.1.11.1, 2379000 11. Registro alfabetico dei prigionieri di Gross-Rosen, compilazione postbellica.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/147765

2.2.2.1, 02020201 oS. Documentazione individuale del periodo bellico.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/74108185

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2223



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