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LAVORATORE COATTO

GIACOMETTI CARLO

Nato il 14 aprile 1926 a Firenzuola (FI)
Residente a Castel del Rio (BO)
Catturato il 31 maggio 1944 a Castel del Rio (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Prato, Fossoli, Mauthausen
Luoghi di lavoro nel Reich: Wels, Ungheria, Lambach
È sopravvissuto
nessun numero assegnato

Giacometti Carlo, di Anselmo, nato il 14 aprile 1926 a Firenzuola (FI); residente a Castel del Rio (BO). Celibe. Operaio.

È catturato, insieme ad alcune decine di giovani di Castel del Rio, nell'ambito di una operazione organizzata da tedeschi ed esponenti fascisti locali al fine di rastrellare gli uomini delle classi comprese tra il 1914 e il 1927. Un ordine del comando militare germanico datato 29 maggio 1944 a firma del podestà invitava a presentarsi il giorno 31 con i rispettivi documenti militari alla locale casa del fascio per chiarimenti, ma si trattava di un tranello. Una volta presentatisi gli uomini sono trattenuti con la forza nei locali, poi trasferiti al comando tedesco presso Palazzo Alidosi, da dove alle 4 del mattino dell'1 giugno in quarantasette sono inviati dentro quattro camion a Prato, per essere detenuti nel castello, dove già erano stati fatti affluire altri giovani catturati in operazioni analoghe avvenute quasi contemporaneamente in vari paesi dell'Appennino tosco-emiliano orientale.

Dopo inutili interventi di famigliari e sacerdoti il 12 giugno sono tutti trasferiti al campo di transito della polizia tedesca (Durchgangslager, o Dulag) di Fossoli di Carpi, dove rimarranno per un periodo variabile, la maggior perte per pochi giorni, altri fino alla fine di luglio.

Carlo Giacometti parte tra i primi, giungendo a Mauthausen il 24 giugno 1944. Nel lager austriaco però non è internato in via definitiva, ma è rilasciato per essere utilizzato dai primi giorni di luglio come lavoratore coatto prima a Wels, in Alta Austria, fino alla fine del gennaio 1945, poi in Ungheria, in una località di cui lui non ricorderà il nome, impiegato nello scavo di trinceramenti fino alla fine del marzo successivo, insieme anche ad alcuni suoi compaesani.

A seguito dell'avanzata dell'Armata rossa è fatto rientrare in Alta Austria, al campo di Lambach, nel distretto di Wels, dove rimarrà fino alla liberazione da parte delle truppe alleate e in seguito fino al 15 agosto 1945. Rientrerà in famiglia il 30 dello stesso mese.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Orazi, La deportazione nel Terzo Reich dall'archivio dell'Aned imolese

– CIDRA, Archivio ANED Imola

– Lorenzo Raspanti, Castel del Rio 1944: storia di una deportazione in massa, in Pagine di vita e storia imolesi, Edizioni Cars, Imola 1990

Rif: LAVORATORE COATTO-3092



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