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FUCILATO NELL'IMOLESE

BENEDETTI EMILIO

Nato nel 1925 a Palazzuolo sul Senio (FI)
Residente a Riolo Bagni (RA)
Luoghi di detenzione: carcere di Imola (BO)
Fucilato il 10 marzo 1945 a Podere La Rossa
nessun numero assegnato

Benedetti Emilio, da Giovanni e Maria Donigaglia, nato nel 1925 a Palazzuolo sul Senio (FI); residente a Riolo Bagni (RA). Bracciante.

Militò nella 36a brigata Garibaldi «Bianconcini».

È catturato con numerosi altri compagni sappisti (più di una ventina) nel corso di un rastrellamento messo in atto da tedeschi (insieme forse anche a fascisti) il 5 febbraio 1945 nella zona collinare di Toranello di Riolo Bagni (RA). Inizialmente i rastrellati sono portati al podere Ca’ Vezzola (RA) dove il 21 dicembre 1944 i tedeschi avevano fucilato i due mezzadri Giovanni e Paolo Capirossi. Poi tutto il gruppo è incarcerato nella Rocca di Imola, dove gli uomini catturati sono sottoposti a interrogatori e pesanti torture.

Uno dei rastrellati, Guido Bianconcini, muore in carcere il 12 febbraio 1945 per le sevizie subite. Una parte dei reclusi imolesi il 23 febbraio 1945 sono invece condotti a Bologna, nel carcere di San Giovanni in Monte, da dove il 28 dello stesso mese saranno trasferiti nel lager di Bolzano-Gries.

Il 10 marzo 1945 (data presunta) Emilio Benedetti è prelevato dalla Rocca con altri sette partigiani rastrellati con lui (Paolo e Antonio Roncassaglia, Dante Giorgi, Dante Giorgi, Paolino Farolfi, Lorenzo Baldisserri, Attilio Visani) e condotto appena fuori Imola nel podere La Rossa, nei pressi della fornace Gallotti, dove sono uccisi e sommariamente seppelliti in un cratere di bomba.

L'eccidio sarà successivamente scoperto a causa dei resti affioranti dalla buca, che nel frattempo si era allagata. Le salme saranno recuperate il 27 marzo 1944 da una squadra dell'UNPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea) con la collaborazione di vigili del fuoco per lo svuotamento dell'acqua dalla buca. Il rapporto stilato in quell'occasione rivela che le salme presentavano un colpo di arma da fuoco sulla fronte o in volto e fratture del cranio prodotte da corpi contundenti. Non saranno identificati gli autori materiali.

Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

- Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia

ALTRE FONTI:

-Testimonianze di Battista Zanotti, Mario Sandrini, Lucia Capirossi, e verbale del 27 marzo 1945 dell'UNPA di Imola, in Momenti partigiani imolesi in collina e città: il Battaglione S.A.P. montano nella lotta ai nazifascisti e il contributo di suoi uomini alla liberazione di Imola, con altre forze partigiane, i gruppi di combattimento italiani e gli alleati, Coop A. Marabini, Imola 1984, pp. 116-118

- Elio Gollini, Natale Tampieri, Sole, Bianco e Mezzanotte: Imola tra guerra e ricostruzione (1940-1950), La mandragora, Imola 2000
 

Rif: FUCILATO NELL'IMOLESE-4655



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