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LAVORATORE COATTO

RIGHINI NATALE

Nato il 24 dicembre 1927 a Castel del Rio (BO)
Residente a Castel del Rio (BO)
Catturato il 31 maggio 1944 a Castel del Rio (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Prato, Fossoli, Mauthausen
Luoghi di lavoro nel Reich: St. Valentin
È sopravvissuto
nessun numero assegnato

Righini Natale, da Cesare e Angela Campomori, nato il 24 dicembre 1927 a Castel del Rio (BO); lì residente. Coniugato con Irma Galeotti. Operaio, netturbino.

È catturato, insieme ad alcune decine di giovani di Castel del Rio, nell'ambito di una operazione organizzata da tedeschi ed esponenti fascisti locali al fine di rastrellare gli uomini delle classi comprese tra il 1914 e il 1927. Un ordine del comando militare germanico datato 29 maggio 1944 a firma del podestà invitava a presentarsi il giorno 31 con i rispettivi documenti militari alla locale casa del fascio per chiarimenti, ma si trattava di un tranello. Una volta presentatisi gli uomini sono trattenuti con la forza nei locali, poi trasferiti al comando tedesco presso Palazzo Alidosi, da dove alle 4 del mattino dell'1 giugno in quarantasette sono inviati dentro quattro camion a Prato, per essere detenuti nel castello, dove già erano stati fatti affluire altri giovani catturati in operazioni analoghe avvenute quasi contemporaneamente in vari paesi dell'Appennino tosco-emiliano orientale.

Dopo inutili interventi di famigliari e sacerdoti, il 12 giugno sono trasferiti al campo di transito di Fossoli. Qui gli arrestati a Castel del Rio rimarranno per un periodo variabile, chi per una decina di giorni, chi fino alla fine di luglio.

Natale Righini parte con il primo scaglione, destinato a Mauthausen, dove giunge il 24 giugno 1944. Nel lager austriaco tuttavia non sarà internato in via definitiva, come invece avviene per il grosso contingente di prigionieri politici con cui era partito dal campo emiliano. Riceve nella stessa data di arrivo il Vorlaeufiger Fremdenpass (il documento di identità per i lavoratori stranieri nel Reich) n. 17819X44, rilasciato dalla autorità di polizia di Linz/Donau, ed è inviato agli inizi di agosto a St. Valentin, nel distretto di Amstetten, per essere utilizzato come lavoratore coatto nella fabbrica di carri armati Nibelungenwerk, insieme ad alcuni compaesani rastrellati con lui (Liliano Alpi, Raffaele Monti, Luigi Ferri, Domenico Palladini, Domenico Poggiali, Ezio Prantoni), con i quali è alloggiato nel Gemeinschaftslager I "Herzograd".

Vi rimarrà fino alla partenza per il rimpatrio, avvenuta il 25 giugno1945, che lo riporterà a casa dopo un viaggio di cinque giorni.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Orazi, La deportazione nel Terzo Reich dall'archivio dell'Aned imolese

– CIDRA, archivio ANED Imola

– D'Amico, Sulla strada per il Reich, ad nomen

– Lorenzo Raspanti, Castel del Rio 1944: storia di una deportazione in massa, in Pagine di vita e storia imolesi, Edizioni Cars, Imola 1990

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

2.2.2.1, 02020201 oS. Documentazione del periodo bellico (schede di registrazione, registri dei dipendenti, corrispondenza individuale) - schede Gem.-lager Herzograd.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/74493093

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: LAVORATORE COATTO-3156



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