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LAVORATORE COATTO

FERRI LUIGI

Nato l'11 gennaio 1926 a Castel del Rio (BO)
Residente a Castel del Rio (BO)
Catturato il 31 maggio 1944 a Castel del Rio (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Prato, Fossoli, Mauthausen
Luoghi di lavoro nel Reich: St. Valentin
È sopravvissuto
nessun numero assegnato

Ferri Luigi, di Giuseppe, nato l'11 gennaio 1926 a Castel del Rio (BO); lì residente. Celibe. Colono.

È catturato, insieme ad alcune decine di giovani di Castel del Rio, nell'ambito di una operazione organizzata da tedeschi ed esponenti fascisti locali al fine di rastrellare gli uomini delle classi comprese tra il 1914 e il 1927. Un ordine del comando militare germanico datato 29 maggio 1944 a firma del podestà invitava a presentarsi il giorno 31 con i rispettivi documenti militari alla locale casa del fascio per chiarimenti, ma si trattava di un tranello. Una volta presentatisi gli uomini sono trattenuti con la forza nei locali, poi trasferiti al comando tedesco presso Palazzo Alidosi, da dove alle 4 del mattino dell'1 giugno in quarantasette sono inviati dentro quattro camion a Prato, per essere detenuti nel castello, dove già erano stati fatti affluire altri giovani catturati in operazioni analoghe avvenute quasi contemporaneamente in vari paesi dell'Appennino tosco-emiliano orientale.

Dopo inutili interventi di famigliari e sacerdoti il 12 giugno sono trasferiti al campo di transito della polizia tedesca (Durchgangslager, o Dulag) di Fossoli di Carpi, dove rimarranno per un periodo variabile.

La maggior parte di essi sono messi in partenza il 21 giugno 1944 per Mauthausen, insieme ad un grosso contingente di internati destinati ad essere deportati in quel lager. All'arrivo, il 24 giugno, il gruppo proveniente da Castel del Rio ed altre numerose decine di prigionieri, non sono però immessi nel Konzentrationslager in via definitiva, ma ricevuta una matricola di una serie diversa da quella dei deportati sono dopo qualche giorno rilasciati per essere utilizzati come lavoratori coatti.

Tra questi anche Luigi Ferri, che riceve il Vorlaeufiger Fremdenpass (il documento di identità per i lavoratori stranieri nel Reich) n. 18817X44, rilasciato dalla autorità di polizia di Linz/Donau con data 24 giugno 1944, e successivamente è inviato a St. Valentin, nel distretto di Amstetten, per essere utilizzato come lavoratore coatto nella fabbrica di carri armati Nibelungenwerk, insieme ad alcuni compaesani rastrellati con lui (Liliano Alpi, Raffaele Monti, Natale Righini, Domenico Palladini, Domenico Poggiali, Ezio Prantoni), con i quali è alloggiato nel Gemeinschaftslager I "Herzograd", dove in 15 baracche si trovavano lavoratori provenienti da 11 nazioni occupate (*).

Dopo la liberazione, a inizio maggio 1945, attenderà la partenza per il rimpatrio che avverrà il 29 giugno successivo.

NOTE:

(*) In proposito vedi: Stefan Wolfinger, Das KZ-Außenlager St. Valentin (Mauthausen Studien), Bundesministerium für Inneres, Abt. IV/7, KZ-Gedenkstätte Mauthausen und Ralf Lechner, ottobre 2009, p. 37 e la testimonianza di Liliano Alpi (vedi sua scheda biografica in questo sito).


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Orazi, La deportazione nel Terzo Reich dall'archivio dell'Aned imolese

– CIDRA, archivio ANED Imola

– Lorenzo Raspanti, Castel del Rio 1944: storia di una deportazione in massa, in Pagine di vita e storia imolesi, Edizioni Cars, Imola 1990

Rif: LAVORATORE COATTO-3077



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