Accordi Vittorio, nato il 2 giugno 1899 a Gazzo Veronese (VR), frazione di Correzzo. Residente a Sesto Imolese di Imola (BO), in via Marughetta n.3.
È catturato il 9 ottobre 1944 nella frazione di Sesto Imolese di Imola (BO) nel corso di un vasto rastrellamento tedesco che dalle 6 del mattino muovendo dalle località di Balia, Bettola e Sterlina passando di casa in casa preleva tutti gli uomini. Concentrati inizialmente in piazza, dove i più anziani vengono rimandati a casa, i rastrellati sono inviati in un centinaio a Medicina (BO) per essere oggetto di ulteriore selezione. Anche per effetto dell'intervento di un reggente del Fascio infiltrato dalla Resistenza circa la metà è qui rilasciata, mentre gli altri, oltre una cinquantina, sono avviati al campo di Fossoli di Carpi, che dall'agosto 1944 è divenuto Sammellager (campo di smistamento) del GBA, il servizio del lavoro tedesco.
Dopo una tappa a Peschiera del Garda è inviato con numerosi compagni nel Reich, via Innsbruck, per essere impiegato come lavoratore coatto negli impianti idustriali del grande polo chimico della IG Farben situato tra Bitterfeld, Wolfen e Greppin, nell'attuale Sassonia-Anhalt, dove aveva sede anche il principale stabilimento della Agfa AG, la Filmfabrik Wolfen.
È assegnato come alloggio al Gemeinschaftslager IV "Antonie", situato in Antonienstrasse, e il 24 ottobre 1944 riceve lo Ausweis n. 5275 rilasciata da «I.G. Farbenindustrie Aktiengesellschaft», registrato in attività nel reparto 7 (abteilung 7).
Nella istanza di indennizzo presentata dopo la guerra dichiara di essere stato liberato dall’armata americana il 21 aprile 1945, e in seguito essere stato trasferito a Rottenburg (an der Laaber? am Neckar?) dove rimane fino al 4 luglio 1945. Arriva a casa il 20 luglio 1945.
Complessivamente sono almeno 27 i lavoratori imolesi che giungono a Bitterfeld-Wolfen provenienti dal medesimo rastrellamento, 20 dei quali sono assegnati al Gemeinschaftslager VIII "Hermine", 4 al Gemeinschaftslager IV "Antonie", mentre per altri 3 non è nota l'assegnazione (tra Bitterfeld e Wolfen erano in funzione anche il lager I "Marie" e il lager V "Elsa"). I lager prendevano il nome dalle miniere di carbone a cielo aperto presso cui erano sorti. Vedi mappa del distretto industriale chimico di Bitterfeld, elaborata nel 1943 dal distretto di polizia locale: https://st.museum-digital.de/singleimage?imagenr=110208. Al centro ad esempio i lager "Marie" e "Antonie" (rispettivamente a sinistra e destra del complesso della fabbrica Alluminium Werk II).
FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:
– CIDRA, archivio ANED Imola
– Orazi, La deportazione nel Terzo Reich dall'archivio dell'Aned imolese
– Ferrari e Orazi, Da Imola al lavoro per il Terzo Reich
– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:
2.2.2.1, 02020201 oS. Documentazione del periodo bellico (schede di registrazione, registri dei dipendenti, corrispondenza individuale).
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/71203892