GUALANDI ROMANO
Gualandi Romano, da Luigi e Alma Trentini, nato l’1 febbraio 1923 a Malalbergo (BO); lì residente. Licenza elementare. Bracciante, frutticoltore. Prestò servizio militare nei granatieri a Roma.
Militò nel battaglione «Gotti» della 4a brigata Garibaldi «Venturoli» ed operò a Malabergo.
È catturato durante un rastrellamento condotto ad Altedo di Malalbergo il 12 gennaio 1944 e detenuto probabilmente a Bologna nelle celle del comando Sipo-SD di via Santa Chiara per interrogatori.
Risulta registrato in ingresso al carcere di San Giovanni in Monte il 15 gennaio 1945, con matricola n. 12940, a disposizione del «comando tedesco SS».
Il 10 febbraio 1945 è prelevato con altri 53 detenuti e consegnato ad agenti del comando di polizia tedesca per «essere tradotto altrove».
Ammanettati a coppie con del filo di ferro, saranno condotti in alcuni camion davanti al rudere della stazione periferica di San Ruffillo per essere fucilati e sepolti sommariamente in alcuni crateri di bomba. Ai parenti sarà lasciato credere un trasferimento.
L’eccidio sarà scoperto casualmente poco dopo la Liberazione e anche se la sua salma non potrà essere riconosciuta tra quelle portate al cimitero della Certosa provenienti dalle “fosse di San Ruffillo”, anch'egli fu con ogni probabilità tra le vittime di quella esecuzione, che fu solo la prima fra le sei che avverranno in quel luogo tra il febbraio e il marzo 1945 ad opera dei militi SS dell'Aussenkommando Bologna.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall’1 giugno 1944 al 10 febbraio 1945.
È ricordato nel monumento in piazza caduti di San Ruffillo.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.