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FUCILATO A SAN RUFFILLO

GOLLINI VLADIMIRO

Nato il 15 ottobre 1921 a Imola (BO)
Residente a Imola (BO)
Arrestato il 16 febbraio 1945 a Imola (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Imola, carcere di Bologna
Fucilato il 16 marzo 1945 a San Ruffillo
nessun numero assegnato

Gollini Wladimiro, «Miro», da Berto e Caterina Ricciarelli, nato il 15 ottobre 1921 a Imola (BO); lì residente nel 1943. 1a istituto tecnico professionale. Meccanico. Prestò servizio militare in marina dal 16 maggio 1941 all'8 settembre 1943.

Militò nel battaglione montano della brigata SAP «Imola».

Il 15 febbraio 1944 con Mario Pasotti stava ultimando il trasferimento delle armi nascoste nel podere Musa (Imola) quando venne sorpreso da un ufficiale tedesco, ma riuscì a fuggire.

Il 16 febbraio 1945, venuto a conoscenza che i contadini della zona erano stati tratti in ostaggio, temendo rappresaglie nei loro confronti, si costituì ai tedeschi che lo consegnarono alle brigate nere. Rinchiuso nel carcere della Rocca di Imola, fu torturato e seviziato, ma non parlò né mise a repentaglio l'organizzazione partigiana.

Trasferito a Bologna, è rinchiuso dapprima nella caserma Masini, poi dal 23 febbraio 1945 nel carcere di San Giovanni in Monte, dove è registrato con la matricola 13295, proveniente da «camera di sicurezza», scortato da «sottufficiale tedesco SS», a disposizione del «comando tedesco SS», ovvero della Gestapo.

Per ordine dello stesso comando risulta rilasciato dal carcere il 16 marzo 1945 con altri 8 detenuti (tra i quali altri 7 imolesi) e consegnato ad «agenti tedeschi». Condotti davanti al rudere della stazione periferica di San Ruffillo, saranno fucilati e sepolti sommariamente in alcuni crateri di bomba.

L’eccidio sarà scoperto casualmente poco dopo la Liberazione e anche la sua salma sarà riconosciuta tra quelle portate al cimitero della Certosa provenienti dalle “fosse di San Ruffillo”, dove in 6 date tra il febbraio e il marzo furono 94 i detenuti del carcere cittadino uccisi segretamente da militi SS.

È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 16 maggio 1944 al 16 marzo 1945.

Gli è stata conferita la medaglia di bronzo al valer miliare alla memoria con la seguente motivazione: «Comandante ardito e capace, ripetutamente si segnalava nel corso di difficili operazioni di guerra, partecipando, fra l'altro, brillantemente alla cattura dell'intero presidio di una caserma repubblichina. Sorpreso dal nemico nel corso di una missione di fiducia, dopo di aver favorito la fuga dei suoi compagni, veniva catturato. Sottoposto ad atroci sevizie e ad estenuanti interrogatori, trovava morte gloriosa barbaramente trucidato dal nemico esasperato per il suo ostinato silenzio. Imola, maggio 1944 - marzo 1945. Bologna, 16 marzo 1945».

È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento in piazza caduti di San Ruffillo.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

- Certificati di riconoscimento/seppellimento 1945 in archivio Certosa di Bologna

ALTRE FONTI:

- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.

Rif: FUCILATO A SAN RUFFILLO-4158



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