BACK
DEPORTATO POLITICO

GAIANI RENATO

Nato il 5 marzo 1890 a Bologna (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato il 19 settembre 1943 a Bologna (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna, carcere di Castelfranco Emilia, Verona
Deportato a Dachau, Mauthausen
Non è sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Gaiani Renato, da Alfonso e Rita Matteuzzi, nato il 5 marzo 1890 a Bologna; lì residente, in via Zanolini 11. Operaio meccanico.

Schedato nel Casellario Politico Centrale tra il 1923 e il 1942 come socialista.

Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.

Iscritto al PSI. Ancora giovane, mentre lavorava in fabbrica, divenne attivista, per passare presto a compiti direttivi in seno al sindacato. Nel 1920 - quando Ercole Bucco fu costretto a lasciare la segreteria della CCdL - venne nominato segretario provvisorio, in attesa dell'elezione dei nuovi organi dirigenti. In questa veste, unitamente ai dirigenti della federazione del PSI, partecipò alle trattative con la prefettura e la questura per stabilire le modalità della manifestazione d'insediamento della seconda amministrazione socialista di Bologna, prevista per il 21 novembre 1920. Per quanto assente dalla seduta - nel corso della quale i fascisti assalirono Palazzo d'Accursio, provocando una strage - il 21 marzo 1921 fu arrestato. La magistratura lo rinviò a giudizio per «concorso per complicità necessaria» nella morte del consigliere di minoranza Giulio Giordani e nel ferimento d'altri 2 consiglieri pure di minoranza, e per avere «eccitato e rafforzato la risoluzione a commettere detti delitti». Processato con altri imputati, davanti alla Corte d'Assise di Milano, il 10 marzo 1923 fu assolto con formula piena e scarcerato. Venne schedato e sottoposto a sorveglianza. Riprese l'attività politica e divenne uno dei principali dirigenti della federazione del PSI. Il 30 dicembre 1923, mentre partecipava ad una riunione regionale del PSI, presente Pietro Nenni, fu arrestato unitamente ad una quindicina di delegati delle federazioni socialiste della regione. Liberato dopo una breve detenzione, il 20 agosto 1924 fu bastonato da una squadra fascista, in viale Aldini, e lasciato a terra perché ritenuto morto. Subì arresti il 20 gennaio 1925 e il 18 ottobre 1926. Il 15 aprile 1927 venne fermato ancora e ammonito. Nel 1930 il suo nome venne incluso nell'elenco degli oppositori al regime fascista, con questa motivazione: «Attivissimo e noto elemento del partito socialista massimalista e attivo propagandista tra le masse operaie. Ex ammonito politico». Nello stesso periodo fu classificato di 3a categoria, quella delle persone considerate politicamente più pericolose, e alla polizia di frontiera venne impartito l'ordine di vietarne l'espatrio. Il 2 gennaio 1931 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale, con l'accusa di far parte dell'organizzazione bolognese di GL. Rinviato a giudizio per «associazione sovversiva e propaganda», con Gianguido Borghese, Luigi Gaiani, Mario Protti, Alberto Trebbi e altri, il 20 maggio 1932 fu prosciolto in istruttoria, ma non liberato. Il 7 luglio 1931 venne assegnato al confino per 5 anni per «costituzione del PCI e propaganda» e andò alle Lipari (ME). Il 19 novembre 1932 tornò in libertà, grazie all'amnistia del decennale fascista. In occasione della visita di Hitler in Italia, venne fermato dal 30 aprile al 10 maggio 1938. Fu nuovamente arrestato il 10 agosto 1938, con altri 17 militanti antifascisti, e deferito al Tribunale speciale per «associazione e propaganda sovversiva». Rinviato a giudizio il 4 gennaio 1939, l'11 marzo venne condannato a 5 anni di carcere per «costituzione del PCI e propaganda», nonostante fosse iscritto al PSI. Liberato il 26 luglio 1941, grazie all'amnistia, nel 1942 prese parte alla riorganizzazione del PSI bolognese. Arrestato durante il breve periodo badogliano, per avere organizzato una manifestazione popolare antifascista e pacifista.

È arrestato per ordine dell'ufficio politico della Questura il 19 settembre 1943 insieme ad altri noti antifascisti bolognesi. Lo stesso giorno è registrato in ingresso a San Giovanni in Monte con la matricola 7998. Da fine novembre 1943 passa sotto l'autorità di polizia tedesca.

Il 29 gennaio 1944 a seguito di un bombardamento su Bologna che danneggia anche un'ala del carcere l'intera sezione tedesca dei detenuti politici è trasferita nel carcere di Castelfranco Emilia. Tra essi anche Lolli, che vi rimane fino al 29 febbraio 1944, quando è aggregato ad un trasporto di 18 politici bolognesi che dopo una tappa a Verona raggiungerà Dachau il 2 marzo 1944. Qui riceve la matricola 64810 ed è classificato con la categoria Schutz, con triangolo rosso.

Trasferito a Mauthausen, dove giunge il 2 aprile 1944; qui riceve la matricola 61246 e mantiene la categoria Schutz; mastiere dichiarato: meccanico. Secondo i dati riportati nella sua Haeftlings-Personal-Karte dal 17 aprile al 18 maggio 1944 è ricoverato in Revier; dal 2 giugno al 5 agosto 1944 è assegnato a Gusen, per poi tornare in Revier - ma quello di Gusen - fino al 17 ottobre 1944; in seguito è assegnato a «Bl. 20» (blocco n. 20 ?)  fino al 2 dicembre 1944, per poi essere ancora registrato in Revier al campo principale di Mauthausen.

Risulta deceduto a Mauthausen il 25 aprile 1945 nella prigione interna del campo (Zellenbau) secondo quanto riportato nel certificato di morte compilato in lager.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.6.1, 805460013. Registri di entrata a Dachau.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/130431710

1.1.6.1, 805806. Arrivi giornalieri a Dachau - lista 2.3.1944 da Verona.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/9898332

1.1.6.7, 01010607 056. Documentazione personale a Dachau.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/10645961

1.1.26.3, 01012603 057.068. Documentazione personale a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-26-3_01012603-057-068

1.1.26.8, 01012608025. Scheda di immatricolazione a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/130144912

1.1.26.6, 01012606 029. Scheda a Mauthausen pre-Hollerit.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/2518660

1.1.26.1, 8103000. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1278368

1.1.26.1, 2227002. Lista dei prigionieri in ingresso a Mauthausen del 2.4.1944.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1319209

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2121



Informativa sui Cookie | Cookie Policy