Dal Lago Emilio, da Arduino e Dirce Dallabona, nato il 26 ottobre 1902 a Levico (TN); residente a Bolzano, in via Portici n. 32. Coniugato con Ernestina Albertani, padre di Adriana. Impiegato all'ufficio del turismo di Bolzano.
Queste alcune note biografiche compilate da Brunamaria Dal Lago Veneri (*):
Emilio Dal Lago nasce a Levico il 24 ottobre 1902 da Arduino e Dirce Dallabona. La famiglia si stabilisce a Trento con i fratelli Adriano e Serafina. I fratelli Dal Lago sono grandi amanti della montagna e Adriano, esperto scalatore, muore nel 1938 sulla parete sud della Marmolada. Emilio Dal Lago, impiegato all’ufficio del turismo di Bolzano, sposa Ernestina Albertani. Dal matrimonio nasce una bambina alla quale viene messo il nome di Adriana. Dopo l’8 settembre Emilio Dal Lago manifesta in pubblico il suo dissenso verso il nazifascismo. C’è chi riferisce le sue osservazioni e Emilio Dal Lago viene arrestato. Per la sua perfetta conoscenza della lingua tedesca e la sua attività lavorativa viene rilasciato. Scappa a Cesena e qui viene arrestato per una soffiata che pare sia partita da Bolzano e trasferito a Bologna nel carcere di San Giovanni al Monte.
Sui registri del carcere bolognese risulta immatricolato con il numero 9472 in data 5 marzo 1944 per ordine e a disposizione del «comando SS», ovvero l'Aussenkommando Bologna della Sipo-SD, a seguito di un arresto avvenuto il 3 marzo 1944 a Cesena.
Il 16 maggio 1944 è trasferito insieme ad un gruppo di detenuti politiici al campo di Fossoli, dove rimane fino al 21 giugno 1944, quando è aggregato ad un trasporto che deporterà a Mauthausen 475 internati.
Giunge nel lager austriaco il 24 giugno; qui riceve la matricola 76390 ed è classificato con la categoria Schutz.
In seguito è trasferito dal 13 luglio al sottocampo di Grossraming, dove fino all'agosto 1944 un migliaio di prigionieri era utilizzato nella costruzione di una centrale elettrica.
Il 25 agosto 1944 con la qualifica di manovale è di nuovo a Mauthausen, fino al 27 novembre.
È quindi destinato agli impianti di depurazione del campo fino al 29 gennaio.
Ricoverato in Revier fino al 5 febbraio 1945, è dal 17 febbraio trasferito al sottocampo di Gusen, assegnato a «Bergkristall», nome in codice per le installazioni in tunnel della Steyr-Daimler-Puch dove venivano prodotte componenti per il caccia Messerchmitt Me 262.
Risulta deceduto a Gusen il 30 marzo 1945.
Riferisce ancora Brunamaria Dal Lago Veneri:
Nello stesso periodo [della morte di Emilio] muore anche sua moglie, per un mitragliamento mentre sta andando a trovare la sua bambina che si trova con i nonni a San Genesio. Chi trasmette la sua morte è un amico di prigionia.
«Lienz, 20 gennaio 1946. Spettabile famiglia Dal Lago, mi sia consentito di comunicarvi che il vostro famigliare e mio amico Emil Dal Lago è spirato giovedì santo del 1945 nel campo di concentramento di Gusen 2, nei pressi di St. Georgen a.d. Gusen (Austria). Egli mi aveva pregato di scrivervi in caso di suo decesso. Purtroppo non mi è stato possibile farlo prima a causa del blocco dei servizi postali. Io stesso ero detenuto nello stesso campo, ma sono riuscito a sopravvivere fino alla liberazione. Emil è morto per debolezza generale. Eventuali documenti potrebbero trovarsi solo presso il campo di Mauthausen, dove è comunque disponibile qualche ulteriore notizia. Vi prego datemi conferma che avete ricevuto questo mio scritto, in modo che io possa sentirmi in pace con la mia coscienza, riguardo a quanto il povero Emil mi ha chiesto sul letto di morte. Con i miglior saluti. In fede. Raimond Scholz. Linz an der Donau Ober Österreich»
NOTE:
(*) La «voce» dei deportati nel giorno della memoria. Lettere dall’orrore. Storie senza ritorno, di Brunamaria Dal Lago Veneri, pubblicato sul Corriere della sera del 2 gennaio 2010 (in versione pdf sul sito del Laboratorio di storia di Rovereto: http://www.labstoriarovereto.it)
- Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I
- D'Amico, Sulla strada per il Reich
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Mauthausen, schede dei prigionieri
ALTRE FONTI:
- Sua scheda biografica in: Laboratorio di storia di Rovereto (http://www.labstoriarovereto.it) nella sezione "Trentini deportati in Germania".