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CARCERATO NEL REICH

COLOMBARI ALFONSO

Nato il 22 maggio 1905 a Bologna
Residente a Bologna
Carcerato a Castelfranco Emilia, Wolfenbuettel, Hannover, Coswig
È sopravvissuto
nessun numero assegnato

Colombari Alfonso, di Roberto e Teodolinda Orsoni, nato il 22 maggio 1905 a Bologna, lì residente in via San Vitale 213. Carrettiere.

È condannato il 28 luglio 1943 ad una pena di 16 mesi per violazione del bando militare relativo al coprifuco. Risulta evaso dalla prigione di Cesena in data 12 settembre 1943 e riarrestato il 13 febbraio 1944. Il 14 successivo entra nel carcere di San Giovanni in Monte per continuare la sua pena, fino al 22 maggio 1944, quando è "sfollato" insieme a una dozzina di altri detenuti al penitenziario di Castelfranco Emilia. Qui rimane fino al 26 giugno 1944, quando è inserito nel grande trasporto di 466 detenuti selezionati per essere inviati a continuare le loro pene detentive nelle carceri tedesche.

Il 6 luglio 1944 è fra i circa 140 detenuti resitrati formalmente presso il carcere sassone di Wolfenbuettel (dove Colombari riceve la matricola 285) ma destinati ad essere impiegati per la ditta Schaeffer & Budenberg nello scavo di un sistema di gallerie presso Blankenburg (progetto dal nome in codice segreto "Turmalin"), che doveva ospitare i macchinari destinat a produrre componenti per i missili V2. Il cantiere però non è ancora pronto e quindi la direzione del carcere decide di prestare temporaneamente la manodopera dei detenuti italiani per un altro importante progetto in corso di realizzazione, dal nome in codice "Gazelle", in località Walbek, dove nel "pozzo Gehrard" di una miniera di potassa si stanno apprestando gallerie per posizionare macchinari della ditta Büssing NAG Flugzeugmotorenwerke GmbH per la produzione di componeneti di motori aeronautici destinati agli aerei da caccia Messerschmitt  Me 109, 110 e 210.

Le condizioni di vita e lavoro in una miniera di potassa sono terribili. I detenuti italiani, come quelli di altre nazioni che lavorano al loro fianco, in breve accusano gravi problemi di salute, acuiti dal fatto di essere obbligati non solo a lavorare ma anche a dormire nel fondo delle gallerie in mezzo a pareti di sale. Dopo poche settimane la direzione dei lavori è costretta a far uscire un primo gruppo di 35 detenuti italiani e farli trasferire - senza nemmeno transitare dal carcere di Wolfenbuettel - al carcere di Hannover per farli curare nelle infermeria interna. Per molti si tratta di infiammazione da tubercolosi. Tra gli ammalati figura anche Alfonso Colombari.

Ad Hannover il contingente di detenuti italiani rimane dal 28 luglio al 13 ottobre 1944. Nel frattempo il progetto "Turmalin" ha preso finalmente avvio, utilizzando sia i detenuti italiani assegnati inizialmemte al progetto "Gazelle", sia altri del contingente proveniente da Castelfranco Emilia, inizialmente rimasti presso la sede della Schaeffer & Budenburg a Magdeburgo. Per i Colombari e altri 32 (uno nel frattempo è deceduto, un altro è impiegato altrimenti) la nuova destinazione diventa lo Zuchthaus di Coswig-Anhalt, un importante carcere che fornisce manopera forzata a varie installazioni belliche della regione, tra e quali gli stabilimenti aeronautici della Junkers a Dessau.

Colombari rimane detenuto a Coswig (con la matricola 487/44) fino al 13 marzo 1945, data in cui risulta liberato per essere assegnato per il servizio del lavoro al locale stabilimento della Korksteinweke, produttrice di materiali isolanti. La scadenza della pena detentiva comminata in Italia, e riportata anche sui registri tedeschi, era prevista al 31 dicembre 1944.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

– Landesarchiv Sachsen-Anhalt, Abteilung Dessau, LASA, Z 259 Zuchthaus Coswig, registri del carcere

– Landesarchiv Sachsen-Anhalt, Abteilung Dessau, LASA, Z 259 Zuchthaus Coswig, Fascicoli personali detenuti carcere Coswig, n. 400 Colombari Alfonso

– Andrea Ferrari, Nelle prigioni del Terzo Reich. Detenzione e lavoro forzato degli italiani carcerati in Germania 1943 - 1945, Roma, Novalogos editore, 2021

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.2.2.1, 3894005. Registri del carcere di Wolfenbuettel, 3.4.1944-5.8.1944

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/11697651

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: CARCERATO NEL REICH-2328



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