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FUCILATO IN PIAZZA

COLLADO MARTINEZ CARLOS LUIS

Nato il 19 settembre 1919 a San José (Costa Rica)
Residente a Bologna
Fucilato il 10 ottobre 1944 a Cavalcavia di Casalecchio
nessun numero assegnato

Collado Martinez Carlos Luis, nato il 19 settembre 1919 a San José (Costa Rica), residente a Bologna (BO). Medico.

Si trasferisce in Italia nel 1938 per studiare medicina alla Università di Bologna. Si laurea nel 1944, con una tesi in Anatomia Patologica sui tumori cerebrali, per la quale ottiene il massimo dei voti e un premio alla migliore tesi, che la commissione propone anche di pubblicare. Durante gli studi è allievo del prof. Armando Businco, convinto antifascista vicino al Partio d'Azione.

Nel 1944 Collado Martinez, insieme ad altri medici costaricensi residenti in Italia (come i dottori Jorge Astúa Caetano e Juan Fernando Laurent Stewart), forma il «Comando degli Angeli» (chiamato così in onore alla Vergine degli Angeli, patrona della Costa Rica), con l'obiettivo di lavorare in associazione per assistere i feriti del movimento partigiano. Fino all’agosto del 1944 collabora con il gruppo di medici e infermieri dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna che si prodiga nella raccolta di farmaci e strumentazione medica per la Resistenza e che si adoperavano per dare segretamente cure ai partigiani feriti. Fermato temporaneamente dai tedeschi dopo l’arresto di Businco, si aggrega in seguito alla 63a brigata Garibaldi «Bolero» nella zona di Casalecchio di Reno (BO).

L'8 ottobre 1944 nel corso di uno dei numerosi rastrellamenti condotti nella zona compresa tra Sasso Marconi, Monte San Pietro, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Anzola dell’Emilia condotto da reparti della 16a divisione Waffen-SS (che solo pochi giorni prima aveva perpetrato l'eccidio di civili a Monte Sole) in località Rasiglio di Sasso Marconi nasce uno scontro a fuoco con i partigiani della brigata «Bolero», che si erano provvisoriamente rifugiati presso alcune case coloniche della zona. A seguito del combattimento 12 partigiani rimangono uccisi, altri feriti, altri ancora sono catturati. Tra questi Carlos Luis Collado Martinez, che insieme ad alcuni altri compagni e contadini ritenuti complici dei partigiani, è condotto prima a Ronca di Monte San Pietro, dove i prigionieri sono rinchiusi in un porcile per la notte, poi, il giorno successivo, a Calderino di Monte San Pietro, presso un comando tedesco, probabilmente per essere sottoposti ad interrogatorio. Nel frattempo da parte tedesca i rastrellamenti, le catture e le uccisioni sommarie proseguono nella zona.

Il 10 ottobre 1944, Collado Martinez e altri 12 uomini catturati con lui o poco dopo (Giacomo Dall’Oca, Mauro Emeri, Ubaldo Musolesi, Alberto Raimondi, Gino Zacchini, sei partigiani sovietici - di cui si conoscono tre nomi incompleti - Andréevic Marussa Filip, Miska, Vassili - e un italiano rimasto sconosciuto), sono condotti a Casalecchio di Reno nella piazzetta (oggi piazza Matteotti) adiacente il cavalcavia ferroviario dove due giorni prima erano stati uccisi due soldati tedeschi durante una operazione di controllo di una autovettura in cui si trovavano dei partigiani. I tedeschi legano i prigionieri per i piedi e per il collo con del fil di ferro ai pali, agli alberi e ai cancelli che si trovano attorno alla piazzetta e aprono il fuoco contro di loro. Sul palo in cui era stato legato Alberto Raimondi viene affisso un cartello con la scritta: «Questa è la fine di ogni partigiano oppure spia antitedesca!!!». I corpi sono lasciati esposti per alcuni giorni, poi grazie all'intervento del parroco di Casalecchio di Reno sono seppelliti nel giardino di una abitazione vicina. Dopo la guerra sono traslati al cimitero della Certosa di Bologna. Gino Zacchini Dall’Oca e Collado Martinez sono in seguito sepolti rispettivamente a Zola Predosa, a Casalecchio, e in Costa Rica (inizialmente la sua salma fu recuperato da Businco, che la collocò nella cripta della sua famiglia, in seguito fu trasferita nel Cimitero Generale di San José, dove riposa oggi), mentre le altre vittime sono inumate nel monumento-ossario dei partigiani bolognesi nel cimitero della Certosa.

Collado Martinez è stato riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale.

Una strada di Casalecchio di Reno è intestata al suo nome.

Un monumento a lui dedicato si trova nell'area verde a fianco della Casa per la Pace "La Filanda", in località Croce di Casalecchio, a Casalecchio di Reno (BO).

Una targa sulla facciata dell'edificio dove visse Collado Martinez a Bologna, in via Benedetto XIV è stata posta nell'ottobre 2014 dal Comune di Bologna e Ambasciata del Costa Rica.

Furono scattate delle fotografie del luogo dell'eccidio e dei partigiani uccisi mentre erano ancora legati, una ritrae Collado Martinez. Sono disponibili in vari indirizzi:

https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Comunicazione/Accadde_oggi_indice/Strage_al_cavalcavia_di_Casalecchio_di_Reno

https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/strage_al_cavalcavia_di_casalecchio

https://blog.metropolisbologna.it/storia/leccidio-di-casalecchio-di-reno/


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

– Roberta Mira, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, p. 71.

– Simona Salustri, L’autunno nella Resistenza. 10 ottobre 1944, Casalecchio di Reno. La strage, il processo, la memoria, il Mulino, Bologna, 2011.

– Graziano Zappi “Mirco”, Antifascismo e Resistenza a Casalecchio di Reno, Casalecchio di Reno, 1988, pp. 199-239, 268-277.

FONTI DIGITALI:

– Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia

https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5129

– Scheda biografica dedicata a Carlos Luis Collado Martínez su https://it.wikipedia.org

– Sito Bologna.online

https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/strage_al_cavalcavia_di_casalecchio

Rif: FUCILATO IN PIAZZA-4705



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