BENASSI GIOVANNI
Benassi Giovanni, nato il 25 giugno 1897 a Monzuno (BO).
Non sono noti i dettagli della sua cattura.
È probabile che sia stato fermato nel corso di uno dei numerosi rastrellamenti condotti nel territorio del capoluogo emiliano dalle forze tedesche tra la fine del settembre e la prima metà dell'ottobre 1944, e come le altre numerose decine di bolognesi e imolesi catturati in quelle settimane, sia stato inviato al campo di raccolta di Caserme Rosse, a Bologna, poi (o direttamente) al campo di transito di Fossoli di Carpi, gestito dall'agosto 1944 come Sammellager del GBA, l'organizzazione per il servizio del lavoro tedesco.
Le destinazioni lavorative nel Reich che seguirono furono varie. Tra queste quella di Kahla, in Turingia, che alcune decine di bolognesi e imolesi raggiunsero - dopo una ulteriore tappa italiana a Peschiera e una ad Erfurt - insieme ad altri rastrellati emiliani, tra i quali in particolare quelli catturati (in un centinaio circa) a Castelnovo ne' Monti, nel Reggiano.
A Kahla circa 15.000 lavoratori provenienti da varie nazioni dell'Europa occupata erano utilizzati da un cartello industriale di 95 aziende raccolte sotto la sigla Reimahg (acronimo di REIch MArshall Hermann Goering) il cui compito era di sviluppare il progetto di costruzione del nuovo avveniristico caccia a reazione Me-262 sfruttando ed ampliando anche un reticolo di miniere di caolino che si trovavano sotto la collina del Walpersberg, già utilizzate per fornire materia prima alla produzione della rinomata porcellana locale. Nell'autunno del 1944 i campi esistenti erano una decina e il contingente di lavoratori italiani, sia civili che prigionieri di guerra, avrebbe raggiunto le circa 3200 persone (stima forzatamente approssimativa), secondo solo a quello russo. In considerazione della priorità strategica assegnata al progetto, le condizioni di vita e lavoro dei lavoratori e prigionieri impiegati a Kahla furono terribili, causando una mortalità altissima. Tra le vittime complessivamente accertate, 991 (ma il dato è certamente parziale ed esistono stime di circa 6000 decessi), gli italiani, con 441 vittime, furono il gruppo nazionale con il più alto tasso di mortalità (*).
Giovanni Benassi, che era stato assegnato al lager 3 di Eichenberg, risulta ricoverato per astenia (deperimento organico generale) nell'ospedale di Hummelshain dal 7 gennaio 1945 al 21 giugno 1945 (quindi dopo la liberazione del campo, avvenuta il 13 aprile 1945).
IMMAGINE:
Mappa dei campi di lavoro del Reimahg, nell'area di Kahla. Al centro la collina del Walpersberg, sopra cui fu costruita la rampa di decollo per gli aerei destinati a voli di prova. La mappa è tratta da una pubblicazione del 1964 di Albert Horst Lange in copia in: Arolsen Archives, 2.1.4.1, 2058000, https://collections.arolsen-archives.org/en/document/70961393
NOTE:
(*) Su Kahla e gli italiani che vi furono inviati, vedi in particolare il prezioso contributo di Massimiliano Tenconi, Destinazione Reimahg, in: Studi e ricerche di storia contemporanea, anno 2007, fascicolo 67, pagg. 5 e sgg., scaricabile anche al seguente indirizzo: http://www.isrecbg.it/web/wp-content/uploads/2014/04/Tenconi_n.67.pdf
– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:
2.1.4.2, 10005487. Informazioni sugli stranieri dalle autorità mediche e sanitarie del distretto Stadtroda. Estratti dal registro principale dell'ospedale di Hummelshain.
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/70999805
2.2.2.1, 10005129. Schede di registrazioni in periodo bellico (schede di registrazione, libri di registrazione dei dipendenti, corrispondenza individuale). Documenti medici di vari ospedali di Hummelshain.
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/75809571
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/75809826
3.1.1.2, 10005062. Registrazioni di D.P. [Displaced Persons, ovvero reduci] in campi per D.P. Elenchi dei nomi degli stranieri ricoverati nell'ospedale di Hummelshain.
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/82056660
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/82056728
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/82056738
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/82056641
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/82056742
https://collections.arolsen-archives.org/en/document/82056746