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FUCILATO AL POLIGONO

TURRINI RINIERO

Nato il 6 maggio 1922 a Crespellano (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato il 9 dicembre 1944 a Bologna (BO)
Luoghi di detenzione: caserma di Bologna
Fucilato il 13 dicembre 1944 al Poligono di tiro
nessun numero assegnato

Turrini Riniero, «Maresciallo», da Giovanni e Carolina Turrini, nato il 6 maggio 1922 a Crespellano (BO); residente a Bologna. Licenza elementare. Mezzadro.

Prestò servizio militare a Lodi in artiglieria dal 17 gennaio 1942 all'8 settembre 1943.

Militò nella 63ª brigata Garibaldi «Bolero» e operò a Crespellano sino all'autunno 1944 quando con il suo gruppo si trasferì a Bologna e si acquartierò tra le rovine dell'ex ospedale Maggiore in via Riva Reno, in previsione di quella che si riteneva l'imminente insurrezione. La sera del 7 novembre 1944 uscì dalla base con gli altri partigiani per attaccare alle spalle i nazifascisti che avevano accerchiato la base partigiana dell'ex macello comunale in via Azzogardino a Porta Lame. Dopo lo scontro, con una quindicina di partigiani si trasferì in una nuova base in Piazza dell'Unità, angolo via Tibaldi. La mattina del 15 novembre la base fu circondata da un centinaio di tedeschi e fascisti con mezzi blindati. Nello scontro che seguì restò gravemente ferito, ma, grazie ai compagni, evitò la cattura.

Si trovava ricoverato nella «infermeria partigiana» in via Andrea Costa 73/a (allora era via Duca d'Aosta 77), dove erano raccolti anche i partigiani feriti nelle battaglie di Porta Lame e della Bolognina, quando venne sorpreso il 9 dicembre 1944 assieme ad altri 14 compagni degenti e un ufficiale medico austriaco disertore, da militi fascisti avvertiti da una delatrice (una ex partigiana che vi era stata curata nell'estate). Solo la staffetta Ada Pasi e un partigiano milanese riuscirono a calarsi dal retro lungo un tubo di grondaia, mentre un'altra staffetta, Stella Tozzi, si trovava in quel momento all'esterno.

È detenuto nella caserma delle brigate nere in via Magarotti (oggi via dei Bersaglieri), dove è sottoposto a interrogatori e torture, poi trascinato al Poligono di tiro e fucilato il 13 dicembre 1944 insieme a Arrigo Brini, Giancarlo Canella, Franco Dal Rio, Ardilio Fiorini, Gian Luigi Lazzari, Rossano Mazza, Lino Panzarini, Enrico Raimondi, Luciano Roversi, Giorgio Zanichelli, un partigiano sovietico noto come Nicolai, un partigiano olandese, il medico austriaco.

Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 25 gennaio al 13 dicembre 1944.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

ALTRE FONTI:

­- Testimononianza di Stella Tozzi, in Luciano Bergonzini, La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, Bologna, ISB 1980, vol. V, p. 961

- Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, Il Mulino, Bologna 1998, p.267

- Sito "I monumenti che parlano: la Resistenza a Saragozza"; scheda "Infermeria partigiana" (www.comune.bologna.it/saragozza-resistenza/infermeria.php)

Rif: FUCILATO AL POLIGONO-4330



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