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LAVORATORE COATTO

TOSSANI BRUNO

Nato il 20 ottobre 1921 a Castel del Rio (BO)
Residente a Castel del Rio (BO)
Catturato il 31 maggio 1944 a Castel del Rio (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Prato, Fossoli, Mauthausen
Luoghi di lavoro nel Reich: Pettighofen, Budapest
È sopravvissuto
nessun numero assegnato

Tossani Bruno, nato il 20 ottobre 1921 a Castel del Rio (BO); lì residente.

È catturato, insieme ad alcune decine di giovani di Castel del Rio, nell'ambito di una operazione organizzata da tedeschi ed esponenti fascisti locali al fine di rastrellare gli uomini delle classi comprese tra il 1914 e il 1927. Un ordine del comando militare germanico datato 29 maggio 1944 a firma del podestà invitava a presentarsi il giorno 31 con i rispettivi documenti militari alla locale casa del fascio per chiarimenti, ma si trattava di un tranello. Una volta presentatisi gli uomini sono trattenuti con la forza nei locali, poi trasferiti al comando tedesco presso Palazzo Alidosi, da dove alle 4 del mattino dell'1 giugno in quarantasette sono inviati dentro quattro camion a Prato, per essere detenuti nel castello, dove già erano stati fatti affluire altri giovani catturati in operazioni analoghe avvenute quasi contemporaneamente in vari paesi dell'Appennino tosco-emiliano orientale.

Dopo inutili interventi di famigliari e sacerdoti, il 12 giugno sono trasferiti al campo di transito di Fossoli. Qui gli arrestati a Castel del Rio rimangono per un periodo variabile, chi pochi giorni, chi fino alla fine di luglio.

Bruno Tossani parte con il primo scaglione, destinato a Mauthausen, dove giunge il 24 giugno 1944. Nel lager austriaco tuttavia non sarà immatricolato, come invece avviene per il grosso contingente di prigionieri politici con cui era partito dal campo emiliano. Riceve nella stessa data di arrivo il Vorlaeufiger Fremdenpass (il documento di identità per i lavoratori stranieri nel Reich) n. 17518X44, rilasciato dalla autorità di polizia di Linz/Donau, ed è inviato a Pettighofen/Agerzell, presso Voeclabruk, in Alta Austria, dove fino alla fine di ottobre è impiegato come lavoratore coatto, con la qualifica di Chemiehilfswerker (operaio chimico), presso una grande azienda locale di produzione di viscosa in fiocco, la Lenzinger Zellwolle u. Papierfabriks A.G., come risulta dalla sua Arbeitskarte (libretto di lavoro) Arbeitsbuch n. A 371V/003215, emessa dall'ufficio del lavoro di Gmunden il 3 luglio 1944, alloggiato nel lager "Pettighofen".

È quindi trasferito insieme anche ad altri compaesani alla periferia di Budapest fino al 17 febbraio 1945, quando in seguito all'avanzata dell'armata rossa è fatto tornare a Pettighofen, rimanendovi fino all'8 giugno 1945, data di partenza per il rientro in Italia, dove ritroverà la famiglia il 13 dello stesso mese.

DOCUMENTI:

Arbeitskarte (certificato di lavoro) rilasciato dallo Arbeitsamt (ufficio del lavoro) di Gmund il 10.8.1944 (da archivio Cidra, Imola)


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Orazi, La deportazione nel Terzo Reich dall'archivio dell'Aned imolese

– CIDRA, archivio ANED Imola

– Lorenzo Raspanti, Castel del Rio 1944: storia di una deportazione in massa, in Pagine di vita e storia imolesi, Edizioni Cars, Imola 1990

Rif: LAVORATORE COATTO-3196



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