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DEPORTATO POLITICO

ROVERI MARIO

Nato il 28 gennaio 1911 a Sala Bolognese (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato l'11 febbraio 1937
Luoghi di detenzione: carcere di Portolongone, carcere di Parma, campo di Fossoli
Deportato a Mauthausen
È sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Roveri Mario, da Prospero ed Elvira Lambertini, nato il 28 gennaio 1911 a Sala Bolognese (BO); residente a Borgo Panigale di Bologna in via Persicetana n. 50. Muratore.

Schedato nel Casellario Politico Centrale tra il 1932 e il 1943 come comunista.

Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.

Iscritto al PCI dal 1929. Membro dell'organizzazione comunista bolognese attiva nel 1930 (centinaia furono gli arrestati), accusato di ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva, con sentenza del 30 giugno 1931 fu rinviato al Tribunale speciale che il 26 giugno 1931 lo condannò a 4 anni e 5 mesi di carcere e a 2 anni di vigilanza per costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda. Internato a Pallanza, presso Verbania (NO), beneficiò dell'amnistia del decennale fascista e fu scarcerato il 26 novembre 1932. Prestò servizio militare a Treviso in fanteria dal 1933 al 1934. L'11 febbraio 1937 fu arrestato per «organizzazione comunista e per raccolta di fondi per l'aiuto alla Spagna repubblicana», e condannato dal Tribunale speciale, con sentenza del 12 febbraio 1938 a 5 anni di carcere.

Con sentenza del 2 settembre 1938 fu condannato a 18 anni per «concorso nella costituzione ed organizzazione di assocazione comunista, partecipazione a detta organizzazione e propaganda sovversiva». Fu quindi detenuto in penitenziario a Portolongone (LI), dove si trovava ancora alla fine dell'agosto 1943 quando la procura generale inviava richiesta al ministero dell'Interno - Direzione generale della P.S. di un parere sull'opportunità di un atto di grazia, come richiesto dal ministero di Grazia e Giustizia, alludendo quindi alle pratiche di grazia e scarcerazione in corso per numerosi dei detenuti politici che si trovavano in carcere al momento della caduta del fascismo. Il 4 settembre 1943 il ministero dell'Interno comunicava alla procura generale parere favorevole all'accoglimento della richiesta, ma ancora il 10 settembre la direzione della casa penale toscana si rivolgeva alla questura di Bologna per ottenere anche da essa nulla osta alla esecuzione della scarcerazione (*).

Ormai troppo tardi, poichè a seguito della occupazione tedesca i detenuti politici comunisti tornavano ad essere ritenuti pericolosi e anche quelli appena scarcerati erano di nuovo arrestati. Mario Roveri rimane pertanto detenuto a Portolongone, fino ai primi mesi del 1944, quando a causa dello sfollamento della struttura deciso dai comandi tedeschi è trasferito nelle carceri di Parma. Infine, a seguito probabilmente del bombardamento del carcere emiliano nel maggio 1944, è tra quelli inviati al campo di concentramento di Fossoli, dove il 21 giugno 1944 è aggregato al trasporto che deporterà 475 internati a Mauthausen, giungendovi il 24 giugno.

Nel lager austriaco è classificato con la categoria Schutz e riceve la matricola 76552; mestiere dichiarato: muratore.

È inviato il 4 ottobre 1944 al sottocampo di Gusen, dove è impiegato come lavoratore specializzato.

Durante la deportazione contrae la tubercolosi.

Liberato nel maggio 1945 dall'armata americana, è rimpatriato il 26 luglio 1945.

Si sposerà nel dopoguerra con Angelina Baroncini, sopravvissuta a Ravensbrueck, che aveva conosciuto durante la detenzione comune a Fossoli. È deceduto nel 1952 per l'aggavarsi delle patologie contratte nel corso della deportazione.

Riconosciuto dalla apposita Commissione regionale partigiano nella 7a brigata Garibaldi GAP «Gianni», con ciclo operativo dal 20 maggio 1944 alla Liberazione.

NOTE:

(*) La documentazione relative alle richieste di grazia e scarcerazione dell'agosto-settembre 1943 è contenuta nel fascicolo personale di Mario Roveri conservato in: Archivio di Stato di Bologna, Persone pericolose per la sicurezza dello Stato.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– D'Amico, Sulla strada per il Reich

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.26.3, 01012603 181.301. Documentazione personale a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-26-3_01012603-181-301

1.1.26.8, 01012608088. Schede personali a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/130142201

1.1.26.1, 8103400. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1278927

1.1.26.1, 2227003. Lista dei prigionieri in ingresso a Mauthausen il 24.6.1944.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1319576

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2252



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