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FUCILATO NELL'IMOLESE

RAGAZZINI SERGIO

Nato il 3 ottobre 1925 a Imola (BO)
Residente a Riolo Bagni (RA)
Arrestato il fine gennaio 1945 a Toranello di Riolo Bagni (RA)
Luoghi di detenzione: carcere di Imola (BO)
Fucilato il 12 febbraio 1945 a Podere La Rossa
nessun numero assegnato

Ragazzini Sergio, da Alfredo ed Antonia Camaggi, nato il 3 ottobre 1925 ad Imola (BO); residente a Riolo Bagni (RA). Bracciante.
Renitente alla chiamata di leva della RSI, scelse la partecipazione alla lotta partigiana.

Militò nella 36a brigata Garibaldi «Bianconcini» ed operò sull'Appennino tosco-emiliano con funzione di ispettore organizzativo.

È catturato con altri compagni alla fine del gennaio 1945 a Toranello e detenuto nel carcere mandamentale della Rocca di Imola.

Il 12 febbraio 1945 è prelevato dalla Rocca con altri sette sappisti arrestati con lui (Paolo e Antonio Roncassaglia, Dante Giorgi, Paolino Farolfi, Emilio Benedetti, Lorenzo Baldisseri, Attilio Visani) e condotto appena fuori Imola nel podere La Rossa, nei pressi della fornace Gallotti, dove saranno uccisi e sommariamente seppelliti in un cratere di bomba.

L'eccidio sarà scoperto un mese e mezzo più tardi a causa dei resti affioranti dalla buca, che nel frattempo si era allagata. Le salme saranno recuperate il 27 marzo 1944 da una squadra dell'UNPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea) con la collaborazione di vigili del fuoco per lo svuotamento dell'acqua dalla buca. Il rapporto stilato in quell'occasione rivela che le salme presentavano un colpo di arma da fuoco sulla fronte o in volto e fratture del cranio prodotte da corpi contundenti. Non saranno identificati gli autori materiali.
Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall'1 luglio 1944 al 10 marzo 1945.

Gli è stata conferita la Medaglia d'argento al valor militare alla memoria, con la seguente motivazione: «Giovanissimo patriota entrava subito dopo l'armistizio nella resistenza organizzando efficienti formazioni partigiane e partecipando a rischiose azioni, distinguendosi per coraggio e capacità professionale. Catturato e torturato nulla svelava che potesse danneggiare l'organizzazione partigiana. Condannato a morte, cadeva per la libertà della Patria. Imola, agosto 1944 - 10 marzo 1945».


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

ALTRE FONTI:

-Testimonianze di Battista Zanotti, Mario Sandrini, Lucia Capirossi, e verbale del 27 marzo 1945 dell'UNPA di Imola, in Momenti partigiani imolesi in collina e città: il Battaglione S.A.P. montano nella lotta ai nazifascisti e il contributo di suoi uomini alla liberazione di Imola, con altre forze partigiane, i gruppi di combattimento italiani e gli alleati, Coop A. Marabini, Imola 1984, pp. 116-118

- Elio Gollini, Natale Tampieri, Sole, Bianco e Mezzanotte: Imola tra guerra e ricostruzione (1940-1950), La mandragora, Imola 2000
 

Rif: FUCILATO NELL'IMOLESE-4652



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