Prandini Bruno, «Bruno», da Giuseppe ed Ermelina Riccò, nato il 5 aprile 1925 a Maranello (MO); lì residente. Figlio di operai, studiò nel collegio San Filippo Neri di Modena per dieci anni, poi iniziò a lavorare come falegname.
Chiamato alle armi come bersagliere dalla RSI, nel marzo 1944 raggiunse le formazioni partigiane in montagna, partecipando al combattimento di Pieve di Trebbio. Fu comandante di formazione della brigata «Scarabelli».
Catturato il 10 maggio 1944 a Pompeano di Serramazzoni (MO), fu dapprima detenuto a Pavullo, poi trasferito a Bologna, dove è incarcerato a San Giovanni in Monte dal 30 maggio 1944, con matricola 10893, per ordine della Polizia segreta militare tedesca, a disposizione del Tribunale militare tedesco.
È prelevato il 26 giugno insieme ad altri tre partigiani modenesi (Giancarlo Compioli, Carlo Ferrari, Aldo Giberti) e il romagnolo Albo Sansovini, per essere fucilato al Poligono di tiro in una rappresaglia decisa dal comando di polizia tedesco in risposta ad un attentato che nei pressi di Carpi aveva danneggiato la linea ferroviaria per il Brennero. Altri 6 partigiani erano stati fucilati a Carpi. Sul registro-matricola risulta un rilascio per ordine del «comando tedesco SS» per consegna ad «agente tedesco».
Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall'8 marzo al 26 giugno 1944.
È ricordato nel monumento ai Caduti di Maranello.
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Elenco nominativo dei partigiani dell’Emilia-Romagna
ALTRE FONTI:
- Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà. I caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti nel territorio modenese, Comitato per 50° della Resistenza e della guerra di Liberazione della provincia di Modena, Modena, 1995.