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LAVORATORE COATTO

POGGI VITTORIO

Nato il 20 gennaio 1920 a Palazzuolo sul Senio (FI)
Residente a Castel del Rio (BO)
Catturato il 31 maggio 1944 a Castel del Rio (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Prato, Fossoli, Mauthausen
Luoghi di lavoro nel Reich: Linz
È sopravvissuto
nessun numero assegnato

Poggi Vittorio, di Giovanni, nato il 20 gennaio 1920 a Palazzuolo sul Senio (FI); residente a Castel del Rio (BO). Coniugato. Operaio.

È catturato, insieme ad alcune decine di giovani di Castel del Rio, nell'ambito di una operazione organizzata da tedeschi ed esponenti fascisti locali al fine di rastrellare gli uomini delle classi comprese tra il 1914 e il 1927. Un ordine del comando militare germanico datato 29 maggio 1944 a firma del podestà invitava a presentarsi il giorno 31 con i rispettivi documenti militari alla locale casa del fascio per chiarimenti, ma si trattava di un tranello. Una volta presentatisi gli uomini sono trattenuti con la forza nei locali, poi trasferiti al comando tedesco presso Palazzo Alidosi, da dove alle 4 del mattino dell'1 giugno in quarantasette sono inviati dentro quattro camion a Prato, per essere detenuti nel castello, dove già erano stati fatti affluire altri giovani catturati in operazioni analoghe avvenute quasi contemporaneamente in vari paesi dell'Appennino tosco-emiliano orientale.

Dopo inutili interventi di famigliari e sacerdoti il 12 giugno sono tutti trasferiti al campo di transito della polizia tedesca (Durchgangslager, o Dulag) di Fossoli di Carpi.

La maggior parte di essi sono messi in partenza il 21 giugno 1944 per Mauthausen, insieme ad un grosso contingente di internati destinati ad essere deportati in quel lager. All'arrivo, il 24 giugno, il gruppo proveniente da Castel del Rio ed altre numerose decine di prigionieri, non sono però immessi nel Konzentrationslager in via definitiva, ma ricevuta una matricola di una serie diversa da quella dei deportati sono dopo qualche giorno rilasciati per essere utilizzati come lavoratori coatti, dopo aver firmata una dichiarazione dattiloscritta con la quale venivano informati di essere rimessi «all'ufficio tedesco del lavoro», ma che in caso di abbandono del posto di lavoro senza permesso, indisciplina o altri comportamenti non consentiti, sarebbe stati subito ricondotti a Mauthausen per rimanervi.

Tra questi anche Vittorio Poggi, che dal 4 luglio 1944 è destinato a lavorare in una località che poi ricorderà con il nome di Moldau (?), fino al 3 marzo 1945, e successivamente a Linz, dove attenderà la partenza per il rimpatrio fino al 2 giugno 1945, per raggiungere la famiglia il successivo giorno 8.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Orazi, La deportazione nel Terzo Reich dall'archivio dell'Aned imolese

– CIDRA, archivio ANED Imola

– D'Amico, Sulla strada per il Reich, ad nomen

– Lorenzo Raspanti, Castel del Rio 1944: storia di una deportazione in massa, in Pagine di vita e storia imolesi, Edizioni Cars, Imola 1990

Rif: LAVORATORE COATTO-3150



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