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DEPORTATO POLITICO

PELLICONI AURELIO

Nato il 28 aprile 1928 a Imola (BO)
Residente a Imola (BO)
Arrestato il 6 febbraio 1944 a Premilcuore (FO)
Luoghi di detenzione: carcere di Forlì, carcere di Parma, campo di Fossoli
Deportato a Mauthausen
Non è sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Pelliconi Aurelio, da Lino e Dina Frontali, nato il 28 aprile 1928 a Imola (BO); lì residente, in via dei Colli n. 1. Licenza elementare. Barbiere.

Subito dopo l'inizio della lotta di liberazione fece parte dei primi nuclei armati che si organizzarono prima a Imola e poi in località Albergo di Cortecchio, (Palazzuolo sul Senio (FI), e dai quali sarebbe nata la 36a brigata Garibaldi «Bianconcini». Nel marzo si spostò con il suo gruppo verso la zona del monte Falterona, nel Forlivese, dove fu inquadrato nella 8a brigata Garibaldi, nella 2a compagnia comandata da Efrem Testa.

È catturato da militari tedeschi il 6 febbraio 1944 in seguito all'attacco della caserma fascista di Premilcuore (FO).

Detenuto prima a Forlì, il 6 marzo 1944 è trasferito al carcere di Parma, in attesa del processo del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, che il 17 aprile lo condannerà a 21 anni di reclusione.

In seguito al bomabrdamento del carcere di Parma, avvenuto il 13 maggio 1944, è fatto sfollare insieme a parte dei reclusi alla "Certosa", una caserma precedentemente utilizzata dalla Milizia, e adattata a prigione provvisoria, nella quale i detenuti erano tenuti giorno e notte all'aperto nel cortile, come racconterà lo stesso Aurelio in una delle tante lettere che riuscirà a far avere ai famigliari.

Trasferito il 2 giugno al campo di concentramento di Fossoli, è deportato il 21 giugno 1944 a Mauthausen, dove giunge il giorno 24.

Nel lager austriaco è immatricolato con il numero 76502 e classificato con la categoria Schutz (detenuto per motivi di sicurezza, equivalente a detenuto politico), ricevendo il triangolo rosso; mestiere dichiarato: apprendista.

Inviato al sottocampo di Grossraming, dove era in costruzione una centrale elettrica, vi rimane dal 13 luglio al 25 agosto 1944. È poi assegnato a «Gusen B.A. II» dall'1 al 28 settembre 1944, per passare dal 28 settembre 1944 a «Bergkristall», denominazione in codice per le  linee di produzione aeronautiche per il caccia a reazione Me 262 della Messerschmitt, allestite nel sistema di gallerie scavate dai detenuti a St. Georgen an der Gusen.

Deceduto a Gusen il 2 maggio 1945.

Riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 20 dicembre 1943 all'8 maggio 1944.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– CIDRA, archivio ANED Imola

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– D'Amico, Sulla strada per il Reich

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.26.3, 01012603 160.126. Documentazione personale a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-26-3_01012603-160-126

1.1.26.1, 8103400. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1278925

1.1.26.1, 2227003. Lista dei prigionieri in ingresso a Mauthausen il 24.6.1944.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1319575

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2228



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