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FUCILATO AL POLIGONO

PALMINI CESARE

Nato il 24 settembre 1906 a Pavullo nel Frignano (MO)
Residente a Pavullo Frignano (MO)
Arrestato il 7 giugno 1944 a Sassoguidano (MO)
Luoghi di detenzione: carcere di Pavullo, carcere di Bologna
Fucilato il 4 luglio 1944 al Poligono di tiro
nessun numero assegnato

Palmini Cesare, «Palmieri», da Teodoro e Candida Zanni, nato il 24 settembre 1906 a Pavullo nel Frignano (MO); lì residente. Licenza elementare. Operaio.

Dopo l'8 settembre 1943 si impegnò nella attività partigiana, militando nella 7a brigata «Modena» della divisione «Armando», nel battaglione comando prima, poi come commissario politico del 3° battaglione.

È arrestato il 7 giugno 1944 a Sassoguidano, frazione di Pavullo nel Frignano, con Giuseppe Balocchi. Incarcerato a Pavullo, è in seguito trasferito con Balocchi e altri tre partigiani modenesi (Danilo Barca, Paolo Bononcini e Luigi Labanti) a Bologna, dove il 20 giugno è registrato in ingresso a San Giovanni in Monte, con la matricola 11076, per ordine della «Polizia segreta tedesca di Pavullo», scortato dalla «Gendarmeria tedesca», per essere messo a disposizione del tribunale militare tedesco della Militärkommandantur 1012, passando però sotto autorità Sipo-SD il 30 giugno.

Il 3 luglio 1944 è rilasciato e «consegnato a SS» insieme ai quattro compagni di detenzione modenesi. In luogo imprecisato, ma con ogni probabilità al Poligono di tiro cittadino, sarà con loro fucilato il 4 luglio 1944 in una rappresaglia decisa dal comando Sipo-SD in risposta all'uccisione di un graduato della Feldgendarmeria tedesca avvenuta il 26 giugno a Bologna in via del Pratello.

Negli stessi giorni sui muri della città comparirà un manifesto bilingue a cura del Comando della polizia di sicurezza tedesca (con la consueta intestazione «Avviso-Bekanntmachung») in cui era annunciata la fucilazione di 10 comunisti per rappresaglia alla uccisione di un militare tedesco. Oltre a Balocchi e i quattro detenuti provenienti da Pavullo, anche cinque bolognesi, catturati il 30 giugno e passati per le armi il giorno successivo a San Martino in Pedriolo, nei pressi di Casalfiumanese (BO): Rino Balestrazzi, Cleto Casi, Dino Pancaldi, Silvano Rubbini e Gino Salmi.

Uguale comunicato sarebbe seguito il 6 luglio sul quotidiano Il Resto del Carlino con il titolo: «Misure punitive del Comando Germanico. Fucilazione di dieci comunisti per l'uccisione di un Militare tedesco».

Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 9 settembre 1943 al 29 giugno 1944.

È ricordato nel sacrario di piazza Nettuno a Bologna e nella lapide del monumento ai Caduti della Resistenza a Pavullo nel Frignano.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

- Elenco nominativo dei partigiani dell’Emilia-Romagna

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

ALTRE FONTI:

- Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà. I caduti modenesi nel periodo della Resistenza entro e fuori i confini della provincia. Forestieri e stranieri caduti nel territorio modenese, Comitato per 50° della Resistenza e della guerra di Liberazione della provincia di Modena, Modena 1995

Rif: FUCILATO AL POLIGONO-4351



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