Orlandi Vivaldo, da Abdon e Iolanda Guglielmi, nato il 9 dicembre 1926 a Malalbergo (BO); lì residente. Licenza elementare. Operaio agricolo, carrettiere.
Militò nel battaglione «Gotti» della 4a brigata Garibaldi «Venturoli» ed operò a Malabergo.
È catturato durante un rastrellamento ad Altedo di Malalbergo il 12 gennaio 1945 e successivamente trasferito a Bologna, dove è detenuto prima nelle celle del comando Sipo-SD di via Santa Chiara per essere interrogato, poi nel carcere di San Giovanni in Monte, dove entra il 15 gennaio 1945 con la matricola 12941, a disposizione del «comando tedesco SS».
Il 10 febbraio 1945 è prelevato con altri 53 detenuti e consegnato ad agenti del comando di polizia tedesca per «essere tradotto altrove».
Ammanettati a coppie con del filo di ferro, saranno condotti in alcuni camion davanti al rudere della stazione periferica di San Ruffillo per essere fucilati e sepolti sommariamente in alcuni crateri di bomba. Ai parenti sarà lasciato credere un trasferimento.
L’eccidio sarà scoperto casualmente poco dopo la Liberazione e anche la sua salma sarà riconosciuta tra quelle portate al cimitero della Certosa provenienti dalle “fosse di San Ruffillo”, dove in 6 date tra il febbraio e il marzo 1945 furono 94 i detenuti del carcere cittadino uccisi segretamente da militi SS.
È stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall’1 marzo 1944 al 10 febbbraio 1945.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento in piazza caduti di San Ruffillo.
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Certificati di riconoscimento/seppellimento 1945 in archivio Certosa di Bologna
ALTRE FONTI:
- Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Bologna 1988.