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FUCILATO A SABBIUNO DI PADERNO

NADALINI DARIO

Nato il 27 novembre 1911 a Castelfranco Emilia (MO)
Residente a Calderara di Reno (BO)
Arrestato il 12 dicembre 1944 a Calderara di Reno (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna
Fucilato il 23 dicembre 1944 a Sabbiuno di Paderno

Familiari coinvolti: NADALINI BRUNO NADALINI CLARA
nessun numero assegnato

Nadalini Dario, «Paolo», da Giuseppe e Maria Martignoni, nato il 27 novembre 1911 a Castelfranco Emilia (BO); residente a Calderara di Reno (BO), in frazione Sacerno. Licenza elementare. Affittuario.

Prestò servizio militare dal marzo all'8 settembre 1943.

Iscritto al PCI, durante la lotta di liberazione fu segretario del partito a Calderara di Reno.

Militò nel battaglione «Marzocchi» della 63a brigata Garibaldi «Bolero» e operò a Calderara di Reno. La sua casa, nella frazione di Sacerno, fu trasformata in una base della brigata e del distaccamento «Tarzan» della 7a brigata Garibaldi GAP «Gianni».

A seguito di una delazione, il 12 dicembre 1944 la sua abitazione è circondata dalle SS tedesche. È catturato insieme al patrigno Evaristo Nadalini, alla madre, alla moglie Rina Ramponi, ai fratellastri Bruno e Clara Nadalini e al partigiano Italo Bosi.

Condotto a Bologna insieme agli altri rastrellati, è dapprima detenuto nelle celle del comando della Gestapo, ovvero l'Aussenkommando Bologna della Sipo-SD in via Santa Chiara 6/3, per essere interrogato, poi dal 19 dicembre 1944 è incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 12677, a disposizione del «comando tedesco SS».

È prelevato dal carcere il 23 dicembre 1944 «per essere tradotto altrove» con altri 20 detenuti. Saranno condotti in collina a Sabbiuno di Paderno e fucilati da militi SS. I loro corpi verranno fatti rotolare in fondo al calanco.

Il giorno precedente il fratellastro Bruno e la sorellastra Clara erano stati anch'essi rilasciati «per essere tradotto altrove» e inviati al campo di Bolzano. Bruno proseguirà per il lager di Mauthausen, da dove non tornerà.

La salma di Dario sarà riconosciuta tra quelle faticosamente recuperate a seguito della scoperta del luogo dell'eccidio, che avverrà nell'agosto 1945.

L'apposita Commissione regionale lo ha riconosciuto partigiano, con ciclo operativo dal 9 novembre 1943 al 23 dicembre 1944.

È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento di Sabbiuno.


FONTI PRINCIPALI:

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

ALTRE FONTI:

- Alberto Preti, Sabbiuno di Paderno, Dicembre 1944, Bologna, University Press Bologna, 1994


Rif: FUCILATO A SABBIUNO DI PADERNO-4102



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