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EBREA DEPORTATA DA BOLOGNA

MATATIA CAMELIA

Nata il 5 marzo 1926 a Forlì (FO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestata l'1 dicembre 1943 a Savignano sul Panaro (MO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna, carcere di Ravenna, Forlì, Milano
Deportata ad Auschwitz
Non è sopravvissuta alla Shoah
nessun numero assegnato

Matatia Camelia, da Nissim e Matilde Hakim, nata il 5 marzo 1926 a Forlì. Residente con la famiglia a Bologna in via Ugo Bassi n. 10. Membro della Comunità ebraica di Bologna.

È catturata l'1 dicembre 1943 a Savigno (BO) con la madre e il fratello Nino, dove la famiglia era sfollata e da dove ogni giorno Camelia raggiungeva la "scuoletta" ebraica a Bologna. Dopo la formalizzazione dell'arresto a Savignano sul Panaro (MO) è condotta da carabinieri a Bologna, dove sarà incarcerata a San Giovanni in Monte, con matricola 1746, a disposizione del «comando germanico SS», passando poi a disposizione della Questura - Ufficio politico.

In data 15 gennaio 1944 un primo ordine di trasferimento è inviato dalla Questura al carcere affinchè ne venisse disposta la traduzione al "campo di concentramento di Carpi", ma in seguito, per ragioni sconosciute ma concordate anche con il comando di polizia tedesco, a tale destinazione viene sostituita quella del "campo di concentramento di Ravenna", dove il giorno 23 gennaio è accompagnata via ferrovia da due agenti di PS insieme alla madre, al fratello Nino e ad altri tre ebrei detenuti nel carcere bolognese.

Trasferiti in seguito a Milano, i tre Matatia saranno deportati al campo di sterminio di Auschwitz con il trasporto partito dal binario 21 della stazione del capoluogo lombardo il 30 gennaio 1944.

È dubbia l'eventuale immatricolazione di Matilde e Camelia all'arrivo ad Auschwitz, il 6 febbraio 1944, mentre Nino supererà la selezione e sarà immatricolato. Nello stesso lager erano già arrivati l'11 dicembre 1943 il marito e il figlio Roberto. Sopravvivrà solo Nino.

Matilde Hakim è deceduta in luogo ignoto in data ignota.

Il suo nome è ricordato a Bologna nella Lapide della Comunità Israelitica in via Mario Finzi tra quelli dei membri deportati senza ritorno.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Picciotto, Il libro della memoria, ad nomen

– Archivio di Stato di Bologna, Prefettura di Bologna, Ufficio A.B.E.

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

– Roberto Matatia, I vicini scomodi. Storia di un ebreo di provincia, di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo, Ed. Giuntina, Firenze 2014

FONTI DIGITALI:

– CDEC DIGITAL LIBRARY:

Scheda biografica di Matatia Camelia.

http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-5134/matatia-camelia.html

Immagini di Matatia Camelia.

http://digital-library.cdec.it/cdec-web/fotografico/detail/IT-CDEC-FT0001-0000050555/nissim-matatia-e-i-figli-beniamino-matatia-camelia-matatia-roberto-matatia.html

http://digital-library.cdec.it/cdec-web/fotografico/detail/IT-CDEC-FT0001-0000050558/matilde-hakim-matatia-e-camelia-matatia.html


Rif: EBREO DEPORTATO DA BOLOGNA-1196



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