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DEPORTATO POLITICO

MASETTI ALBERTINO

Nato il 25 novembre 1911 a Borgo Panigale (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato nel giugno 1944 a Bologna (BO)
Luoghi di detenzione: campo di Fossoli
Deportato a Mauthausen
È sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Masetti Albertino, «Cirano», da Valentino e Claudia Tulipani, nato il 25 novembre 1911 a Borgo Panigale (BO); residente a Bologna, in via San Felice n. 145. Coniugato, padre di 2 figli. Licenza elementare. Operaio tipografo.

Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.

Cominciò a lavorare ad 11 anni. Prestò servizio militare in artiglieria a Reggio Emilia dal 15 aprile al 20 settembre 1932. Di orientamento antifascista, nel marzo 1936 entrò nel PCI che agiva nella clandestinità impostagli dal regime fascista. Si impegnò nell'attività di propaganda e di organizzazione che i comunisti, in quel torno di tempo, svolgevano nei sindacati fascisti, tra gli studenti universitari e, in particolare, in quei borghi operai - come nella zona Bortolotti, «la rossa», e Torre Verde di Borgo Panigale - dove gruppi di lavoratori avevano opposto una tenace resistenza allo squadrismo fascista e dove, anche 14 anni dopo il 1922, numerose coscienze socialiste non erano piegate. L'OVRA, l'occhiuta polizia fascista, lo individuò e lo fece arrestare l'11 febbraio 1938. Nello stesso tempo altre decine e decine di comunisti bolognesi subirono la stessa sorte. Dopo 8 mesi di carcere, con sentenza istruttoria del 2 settembre 1938, tutti gli arrestati furono rinviati al Tribunale speciale e processati nel corso di tre distinti processi. L'1 dicembre 1938 fu condannato a 15 anni di carcere e inviato nel reclusorio di Portolongone, dove il suo impegno si tradusse nello studio. Anche dopo la caduta di Mussolini (25 luglio 1943), durante i «45 giorni» del governo militare di Badoglio, restò in carcere, e così anche dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. I tedeschi, dopo l'occupazione, lo trasferirono da Portolongone nel carcere di Parma. Riacquistò la libertà (sei anni dopo l'arresto) approfittando di un bombardamento alleato che squarciò il carcere [nel maggio 1944]. Si impegnò nella lotta partigiana che cresceva nel bolognese e nel modenese. Militò nella 65a brigata Comando della 2a divisione Modena e operò a Modena; nome di battaglia: «Cirano».

È arrestato nel giugno 1944 e detenuto nel campo di concentramento e transito di Fossoli, da dove è deportato a Mauthausen il 21 giugno 1944. Giunge nel lager austriaco il 24 giugno, ricevendo la matricola 76437; dichiara il mestiere di tipografo ed è classificato con la categoria Schutz.

Sopravvive agli stenti per l'aiuto offertogli da internati comunisti spagnoli e italiani. Sarà rimpatriato il 7 giugno 1945.

Riconosciuto partigiano nella 7a brigata Garibaldi GAP «Gianni» con il grado di capitano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 20 maggio 1944 alla Liberazione.

Fece parte, designato dal PCI, del primo consiglio comunale di Bologna nominato dal CLN e dall'AMG.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– D'Amico, Sulla strada per il Reich, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.26.3, 01012603 132.443. Documentazione personale a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-26-3_01012603-132-443

1.1.26.8, 01012608064. Schede personali a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/130135305

1.1.26.1, 8103400. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1278923

1.1.26.1, 2227003. Lista dei prigionieri in ingresso a Mauthausen il 24.6.1944.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1319573

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2183



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