MARTINELLI GIUSEPPE
Familiari coinvolti:
Martinelli Giuseppe, da Alfonso e Amalia Maccaferri, nato il 18 febbraio 1898 a Sant'Agata Bolognese (BO); residente a San Giovanni in Persiceto, nella frazione di Amola. Fattorino postale.
Schedato nel Casellario Politico Centrale come comunista tra il 1929 e il 1940.
Il Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia riporta le seguenti note.
Iscritto al PCI. Nel 1918 fu condannato all'ergastolo per diserzione. Liberato per la concessione dell'amnistia, nel 1920 venne segnalato dalla polizia perché capo-lega dei braccianti a San Giovanni in Persiceto. Fu controllato dalla polizia per tutto il ventennio della dittatura. Il 22/11/40 nella sua pratica venne annotato: «non ha fornito alcuna prova sicura e concreta di ravvedimento».
Durante la lotta di liberazione militò nel battaglione «Marzocchi» della 63a brigata Garibaldi «Bolero» e operò a San Giovanni in Persiceto.
È arrestato insieme al figlio Armando ad Amola di San Giovanni in Persiceto il 5 dicembre 1944 nel corso del grande rastrellamento che in quei giorni investì la pianura tra il Persicetano ed Anzola dell'Emilia.
Condotto nella sagrestia della chiesa di Amola, insieme a numerosi altri rastrellati, è poi trasferito prima nel teatro di Sant'Agata Bolognese, per essere messo a confronto con i delatori, e quindi condotto a Bologna, dove dal 7 dicembre 1944 è incarcerato a San Giovanni in Monte, con matricola 12433, a disposizione del «comando tedesco SS».
Sui registri-matricola risulta rilasciato dal carcere il 14 dicembre 1944 e consegnato a «ufficiale tedesco SS» con altri 36 detenuti, tra i quali anche il figlio. Saranno condotti in collina, a Sabbiuno di Paderno, località in quel momento disabitata, e uccisi da militi SS.
Una seconda esecuzione avverrà nello stesso luogo con analoghe modalità il successivo 23 dicembre con altri 21 prigionieri prelevati dal carcere.
Dopo le fucilazioni i corpi furono fatti rotolare in fondo al calanco, dove verranno ritrovati solo nell'agosto 1945.
Anche se la sua salma non potè essere oggetto di riconoscimento tra quelle faticosamente recuperate e portate in Certosa, con ogni probabilità fu tra le vittime.
Nel 1950 il tribunale di Bologna ha dichiarato la morte presunta in data 15 dicembre 1944 a Sabbiuno di Paderno.
L'apposita Commissione regionale lo ha riconosciuto partigiano, con ciclo operativo dall'1 novembre 1943 alla Liberazione.
È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento di Sabbiuno.
- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte
- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia
ALTRE FONTI:
- Alberto Preti, Sabbiuno di Paderno, Dicembre 1944, Bologna, University Press Bologna, 1994