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FUCILATO AL POLIGONO

D'AGOSTINO FRANCESCO

Nato il 2 febbraio 1882 a Cassano allo Ionio (CS)
Residente a Imola (BO)
Arrestato l'11 dicembre 1943 a Imola (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Imola, carcere di Bologna
Fucilato il 27 gennaio 1944 al Poligono di tiro
nessun numero assegnato

D'Agostino Francesco, da Vincenzo e Giuseppa Chiappella, nato il 2 febbraio 1882 a Cassano allo Ionio (CS); residente a Imola (BO). Laureato in Medicina, primario chirurgo.

Nel febbraio 1919, dopo aver prestato servizio medico presso gli ospedali militari delle zone di guerra, venne trasferito a Imola ricoprendo la carica di direttore dell'ospedale militare. Congedatosi, venne nominato primario chirurgo dell'ospedale civile di Imola.

Il 25 luglio 1943 fece parte del comitato unitario delle forze antifasciste costituitosi in Imola per coordinare le manifestazioni per la caduta del fascismo. Dopo L' 8 settembre 1943 venne incluso nella lista dei proscritti compilata dai fascisti imolesi.

Arrestato una prima volta il 13 ottobre 1943 venne tradotto nel carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna). Le autorità tedesche l'11/11/43 lo assolsero dalle accuse mossegli dai fascisti e lo liberarono. Rientrato a Imola venne di nuovo arrestato e incarcerato nella Rocca (Imola).

È arrestato ancora a Imola il 5 novembre 1943 nel corso di un rastrellamento attuato in seguito alla avvenuta uccisione del seniore della MVSN Gerardo Barani. Detenuto prima nel carcere mandamentale della Rocca, è poi trasferito a Bologna, dove entra a San Giovanni in Monte il giorno 6, con matricola 8301, a disposizione della «Federazione fascista repubblicana», uscendo per ordine del comando tedesco SS il 30 novembre 1943, dopo che una speciale commissione tedesca aveva provveduto ad un interrogatorio di tutti gli antifascisti incarcerati.

È di nuovo arrestato a Imola l'11 dicembre 1943 e detenuto in attesa di provvedimenti nella Rocca insieme ad altri antifascisti catturati in quei giorni.

Mentre si trova detenuto, tre gappisti bolognesi uccidono il 26 gennaio 1944 in un agguato il federale Eugenio Facchini, riuscendo poi a fuggire. Immediatamente a scopo di rappresaglia sono scelti dieci antifascisti tra quelli già incarcerati a Bologna e Imola, che sono sottoposti ad un sommario giudizio da parte di un "tribunale speciale di guerra" costituito appositamente. Sono emesse condanne a morte carico di Francesco D'Agostino, Ezio Cesarini, Alfredo e Romeo Bartolini, Alessandro Bianconcini, Cesare Budini, Silvio Bonfigli, Zosimo Marinelli e Luigi Missoni (la cui pena fu poi commutata in 30 anni di prigione); Sante Contoli fu condannato a 30 anni di reclusione e più tardi deportato a Mauthausen.

Questa la motivazione ufficiale delle condanne: «Per avere dal 25 luglio 1943 in poi, in territorio del Comando militare regionale, con scritti e con parole, con particolari atteggiamenti consapevoli e volontarie omissioni e con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato in conseguenza l'atmosfera del disordine e della rivolta e determinato gli autori materiali dell'omicidio a compiere il delitto allo scopo di sopprimere nella persona del Caduto [il federale Facchini] il difensore della causa che si combatte per l'indipendenza e l'unità della patria».

Francesco D'Agostino, che risulta immatricolato a San Giovanni in Monte il 26 gennaio 1944 con la matricola 9287 a disposizione dell'Ufficio politico della Questura di Bologna, è scarcerato «per ritiro» nella stessa data per essere affidato ad «agente di PS» e condotto alla fucilazione al Poligono di tiro cittadino il 27 gennaio 1944 con gli altri sette.

Il suo nome è stato dato ad una strada di Imola.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

Rif: FUCILATO AL POLIGONO-4223



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