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FUCILATO A SABBIUNO DI PADERNO

CRISTOFORI AROLDO

Nato il 6 marzo 1926 a Cento (FE)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato il 25 novembre 1944 a Bologna (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna
Fucilato il 23 dicembre 1944 a Sabbiuno di Paderno

Familiari coinvolti: CRISTOFORI FRANCESCO
nessun numero assegnato

Cristofori Aroldo, «Vento», da Umberto e Carmela Manfredini, nato il 6 marzo 1926 a Cento (FE); residente a Bologna. Elettricista.

Iscritto al PCI dal 1940, entrò nelle formazioni partigiane subito dopo l'8 settembre 1943.

Il 9 maggio 1944 fu arrestato insieme al fratello Francesco dalla GNR - Ispettorato regionale (tenente Bruno Monti) e incarcerato a San Giovanni in Monte con matricola 10697, a disposizione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Trasferito il 28 luglio per «sfollamento» al carcere a Castelfranco Emilia (MO), riuscirà ad evadere nel corso di un bombardamento aereo nel settembre 1944.

Ripresi i contatti con la resistenza, con il fratello Francesco entrò nella squadra «Temporale» della 7a brigata Garibaldi GAP «Gianni», partecipando il 7 novembre 1944 alla battaglia di porta Lame.

Il 25 novembre 1944 è sorpreso da un reparto dei RAP (Reparto di assalto della polizia) della Questura in una base in via De' Marchi con la staffetta Novella Albertazzi e catturato  dopo uno scontro a fuoco mentre tenta con la compagna di fuggire sui tetti, rimanendo ferito. Incarcerato a San Giovanni in Monte, con lal matricola 12311, è posto a disposizione del «Sig. Questore»; sul registro matricola compare la seguente dicitura: «celibe, statura 1,70, capelli biondi, segni particolari: una ferita d’arma da fuoco al braccio sinistro».

Risulta rilasciato il 16 dicembre, ma solo per essere più efficacemente curato in ospedale al fine di ulteriori interrogatori.

Rientra il 22 dicembre per ordine del Comando provinciale della GNR - ufficio politico, con la nuova matricola 12772, per essere trasferito sotto autorità SS e prelevato il giorno successivo con altri 20 detenuti per «essere tradotto altrove».

Saranno condotti in collina a Sabbiuno di Paderno e fucilati da militi SS. I loro corpi verranno fatti rotolare in fondo al calanco.

La sua salma fu riconosciuta tra quelle faticosamente recuperate a seguito della scoperta del luogo dell'eccidio, che avverrà solo nell'agosto 1945.

L'apposita Commissione regionale lo ha riconosciuto partigiano, con ciclo operativo dal 26 settembre 1943 al 24 dicembre 1944.

È ricordato nel Sacrario in piazza Nettuno a Bologna e nel monumento di Sabbiuno.

Il fratello Francesco sarà ucciso in una successiva esecuzione di partigiani a San Ruffillo il 16 marzo 1945 dopo essere stato catturato il 3 gennaio.


FONTI PRINCIPALI:

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

ALTRE FONTI:

- Alberto Preti, Sabbiuno di Paderno, Dicembre 1944, Bologna, University Press Bologna, 1994


Rif: FUCILATO A SABBIUNO DI PADERNO-4081



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