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DEPORTATO POLITICO

CORAZZA LEONILDO

Nato il 18 febbraio 1911 a Anzola dell'Emilia (BO)
Residente a Calderara di Reno (BO)
Arrestato il 5 dicembre 1944 a Calderara di Reno (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna, campo di Bolzano
Deportato a Mauthausen
Non è sopravvissuto alla deportazione

Familiari coinvolti: CORAZZA BRUNO
nessun numero assegnato

Corazza Leonildo, da Michele e Alfonsina Risi, nato il 18 febbraio 1911 ad Anzola dell'Emilia (BO); residente a Calderara di Reno (BO), nella frazione San Vitale. Mezzadro.

Attivo nella 63a brigata Garibaldi «Bolero»; la sua casa colonica fu utilizzata come base partigiana.

È arrestato il 5 dicembre 1944 a San Vitale di Calderara di Reno insieme al fratello Eliseo nel corso del grande rastrellamento che in quei giorni investì la pianura attorno a San Giovanni in Persiceto, Amola, Anzola dell'Emilia. L'opera di alcune spie portò al fermo di centinaia di persone che furono raccolte in alcuni luoghi di concentramento nella zona (come la chiesa di Amola o il teatro di Sant'Agata), poi trasferite a Bologna per essere interrogate dalla Gestapo e detenute nel carcere giudiziario cittadino.

Entra a San Giovanni in Monte il 5 dicembre 1944, con matricola 12409, per ordine del «Comando tedesco Anders», forse un reparto speciale antipartigiano, passando poi a disposizione del comando SS.

Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 501 internati, tra i quali 90 del gruppo proveniente da Bologna.

All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115452 ed è classificato con la categoria Schutz (detenuto per motivi di sicurezza, equivalente a detenuto politico, con triangolo rosso); mestiere dichiarato: lavoratore agricolo.

Il 17 febbraio 1945 è inviato al sottocampo di Gusen II, assegnato al «B.A. III» (Betriebs-Abteilung III), denominazione per le linee di produzione aeronautiche per il caccia a reazione Me 262 della Messerschmitt, allestite nel sistema di gallerie scavate dai detenuti a St. Georgen, in codice «Bergkristall».

Risulta deceduto il 27 marzo 1945.

Riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 4 aprile 1944 al 3 aprile 1945.

È ricordato nel Sacrario di piazza Nettuno a Bologna.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.26.1, 8104300. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1280261

1.1.26.1, 2227007. Lista dei prigionieri in ingresso a Mauthausen l'11/1/45.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1320257

1.1.26.1, 1491000. Rapporti su modifiche prigionieri di Mauthausen - lista trasferimento a Gusen, 17.2.1945.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1310521

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives


Rif: DEPORTATO POLITICO-2072



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