BACK
DEPORTATO POLITICO

CASTELLARI CALISTO

Nato il 18 agosto 1920 a Ozzano dell'Emilia (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato il 19 novembre 1944 a Bologna (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Bologna, campo di Bolzano
Deportato a Mauthausen
È sopravvissuto alla deportazione
nessun numero assegnato

Castellari Calisto, da Alfonso e Maria Amadori, nato il 18 agosto 1920 a Ozzano dell'Emilia. Residente a Bologna, in via Cavedoni n. 1. Frequentò fino alla 4a elementare. Celibe. Operaio. Prestò servizio militare nel genio dall' 8 gennaio 1941 all'8 settembre 1943.

Fu attivo dapprima nella 4a brigata Garibaldi «Venturoli» con il nome di battaglia «Paride», e operò a Castenaso. Qui, nell'ottobre 1944, con altri cinque compagni, disarmò un gruppo di tedeschi. Entrò poi nella 7a brigta Garibaldi GAP «Gianni» nelle cui fila partecipò alla battaglia di porta Lame.

Il 19 novembre 1944 è catturato dai tedeschi mentre sta andando ad un appuntamento con una staffetta.

È incarcerato a San Giovanni in Monte dal giorno 20 novembre, con matricola 12294, a disposizione del «comando tedesco SS», poi della Feldgendarmeria tedesca.

Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 501 internati, tra i quali 90 del gruppo proveniente da Bologna.

All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115430 ed è classificato con la categoria Schutz (detenuto per motivi di sicurezza, equivalente a detenuto politico, con triangolo rosso); mestiere dichiarato: maniscalco.

Rimane in quarantena fino al 2 febbraio 1945, poi è assegnato con la qualifica di Schmied (fabbro) al sottocampo di Grein, dove circa 120 detenuti (tra cui parte dei bolognesi giunti l'11 gennaio) erano impiegati in lavori di costruzione di baracche e adattamento dei sotterranei del castello a scopi produttivi.

Terminato il cantiere, il 20 febbraio è inviato al sottocampo di Gusen II, assegnato al «B.A. III» (Betriebs-Abteilung III), denominazione per le  linee di produzione aeronautiche per il caccia a reazione Me 262 della Messerschmitt, allestite nel sistema di gallerie scavate dai detenuti a St. Georgen, in codice «Bergkristall». Lì riesce ad organizzare collettivi politici per sabotare la produzione.

È liberato all'arrivo dell'armata americana nel maggio 1945.

Riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall'1 ottobre 1944 alla Liberazione.


FONTI A STAMPA E ARCHIVISTICHE:

– Mantelli-Tranfaglia, Il libro dei deportati, vol. I, ad nomen

– Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia, ad nomen

– Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

FONTI DIGITALI:

– ITS Digital Archive, Arolsen Archives:

1.1.26.3, 01012603 028.107. Documentazione personale a Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1-1-26-3_01012603-029-324

1.1.26.1, 8104300. Registro dei prigionieri di Mauthausen.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1280260

1.1.26.1, 2227007. Lista dei prigionieri in ingresso a Mauthausen l'11/1/45.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1320256

1.1.26.1, 1491000. Rapporti su modifiche prigionieri di Mauthausen - lista trasferimento a Grein, 2.2.1945.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1310403

1.1.26.1, 1491000. Rapporti su modifiche prigionieri di Mauthausen - lista trasferimento a Gusen, 20.2.1945.

https://collections.arolsen-archives.org/en/document/1310554

Guida alla lettura della documentazione in Arolsen Archives

Rif: DEPORTATO POLITICO-2056



Informativa sui Cookie | Cookie Policy