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FUCILATO IN PIAZZA

CASI CLETO

Nato il 13 luglio 1921 a Bologna (BO)
Residente a Bologna (BO)
Arrestato il 30 giugno 1944 a San Martino in Pedriolo di Casalfiumanese (BO)
Fucilato l'1 luglio 1944 a San Martino in Pedriolo di Casalfiumanese (BO)
nessun numero assegnato

Cleto Casi, da Guglielmo e Anita Nenzioni, nato il 13 luglio 1921 a Bologna; lì residente.

Militò nella 66a brigata Garibaldi «Jacchia».

Nel pomeriggio del 30 giugno 1944 si trovava con alcuni compagni a transitare nei pressi della frazione San Martino in Pedriolo di Casalfiumanese (BO) per incontrare una staffetta che avrebbe dovuto condurli alla sede della brigata, quando in prossimità del ponte sul Sillaro sono intercettati da un reparto tedesco di stanza nei paraggi, avvertito da una delazione. Sorpresi mentre incautamente marciavano sulla strada, dopo un breve conflitto a fuoco cinque di loro sono catturati, mentre alcuni altri riescono a dileguarsi tra la vegetazione.

Cleto Casi, Rino Balestrazzi, Dino Pancaldi, Silvano Rubbini e Gino Solmi sono rinchiusi nei locali della posta e interrogati per ore. Il giorno successivo, verso le 14,30, sono trascinati poche decine di metri fuori dal paese e legati ognuno ad un pioppo, lungo l'argine sinistro del fiume, e uccisi da un maresciallo tedesco con un colpo di pistola. I corpi saranno sepolti sommariamente sul luogo dell'esecuzione, dove nei giorni successivi molti abitanti della zona, soprattutto donne, verranno a depositare fiori sfidando gli sguardi ostili di tedeschi e fascisti.

Pochi giorni dopo sui muri della città comparirà un manifesto bilingue a cura del Comando della polizia di sicurezza tedesca (con la consueta intestazione «Avviso-Bekanntmachung») in cui era annunciata la fucilazione di 10 comunisti per rappresaglia alla uccisione di un graduato della Feldgendarmeria tedesca (avvenuta il 26 giugno a Bologna in via del Pratello). Oltre alle cinque vittime della esecuzione di San Martino in Pedriolo, figuravano i nomi di cinque partigiani modenesi: Cesare Palmini, Giuseppe Balocchi, Danilo Barca, Paolo Bononcini e Luigi Labandi. Uguale comunicato sarebbe seguito il 6 luglio sul quotidiano Il Resto del Carlino con il titolo: «Misure punitive del ComandòoGermanico. Fucilazione di dieci comunisti per l'uccisione di un Militare tedesco».

Dell'eccidio fu data notizia nel volantino dal titolo "Necessità della lotta armata contro i tedeschi!" edito dalla federazione del PCI nella prima decade del luglio stesso.

Cleto Casi è stato riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale.

È ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

ALTRE FONTI:

- Davide Cerè, La Resistenza della memoria: fatti e testimonianze di lotta partigiana a Castel San Pietro 1943-1945, Coop. Marabini, Imola 1999, pp. 50-52

Rif: FUCILATO IN PIAZZA-4701



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