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FUCILATO AL POLIGONO

BORDINI NINO

Nato il 16 luglio 1922 a Faenza (RA)
Residente a Faenza (RA)
Arrestato il 14 ottobre 1944 a Fognano di Brisighella (RA)
Luoghi di detenzione: caserma di Faenza, caserma di Bologna
Fucilato il 20 ottobre 1944 al Poligono di tiro
nessun numero assegnato

Bordini Nino, da Giovanni e Caterina Bianchedi, nato il 16 luglio 1922 a Faenza (RA); lì residente.

Militò nella 36a brigata Garibaldi «Bianconcini» e operò sull'Appennino tosco-emiliano.

Prese parte ai combattimenti che si tennero tra il 9 e il 12 ottobre 1944 a Santa Maria di Purocielo, nei pressi di Brisighella (RA), nel tentativo di parte della brigata di raggiungere le linee alleate, rimanendo gravemente ferito.

Quando la gran parte dei partigiani, sotto la pressione tedesca, dovette sganciarsi, un gruppo di partigiani feriti, ritenuti intrasportabili, furono lasciati nella canonica della chiesa di Cavina, in località Fognano di Brisighella. Con loro rimasero anche il medico Ferruccio Terzi, lo studente in Medicina Renato Moretti e gli infermieri partigiani Laura Guazzaloca e Sergio Giulio Minozzi. Due militari tedeschi, catturati dai partigiani e curati perché feriti, testimoniarono di essere stati «trattati bene». Per questo sia i feriti che i loro assistenti, quando vennero catturati dai tedeschi, furono trasferiti nell'ospedale di Brisighella.

Le brigate nere di Faenza (RA) però, quando furono informate della presenza dei partigiani feriti e dei sanitari che li curavano, fecero irruzione nell'ospedale e li catturarono, portandoli inizialmente a Villa San Prospero, loro caserma, dove furono torturati.

In seguito i feriti, il personale medico e alcuni altri partigiani prigionieri, furono trasferiti a Bologna, dove parte (una decina) fu incarcerata a San Giovanni in Monte il 18 ottobre, parte detenuta in una caserma fascista.

Sui registri-matricola non risulta la sua incarcerazione.

È con ogni probabilità anch'egli prelevato tra il 18 e il 20 ottobre 1944 con i compagni provenienti da Purocielo e condotto al Poligono di tiro per essere fucilato. I corpi dei fucilati saranno poi seppelliti in una fossa comune nel cimitero della Certosa di Bologna.

L'anagrafe ha annotato però la sua morte in data 18 ottobre 1944.

Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 5 giugno al 18 ottobre 1944.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

Rif: FUCILATO AL POLIGONO-4286



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