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FUCILATO AL POLIGONO

BARTOLINI ROMEO

Nato l'11 aprile 1901 a Imola (BO)
Residente a Imola (BO)
Arrestato il 17 dicembre 1943 a Imola (BO)
Luoghi di detenzione: carcere di Imola, carcere di Bologna
Fucilato il 27 gennaio 1944 al Poligono di tiro
nessun numero assegnato

Bartolini Romeo, da Pietro e Maria Emilia Meluzzi, nato l'11 aprile 1901 a Imola (BO); lì residente. Operaio alla Cogne.

Schedato nel Casellario Politico Centrale come comunista tra il 1933 e il 1944, con l'annotazione di ammonito, diffidato, iscritto alla Rubrica di frontiera.

Nel 1923 emigrò in Belgio per lavoro. Avendo svolto attività antifascista, venne arrestato il 12 ottobre 1933, quando rimpatriò, tornando in libertà il successivo 10 novembre. Il 17 dicembre 1934 fu arrestato e diffidato. In seguito subì 2 ammonizioni il 22 luglio 1935 e il 24 febbraio 1938.

È arrestato a Imola il 5 novembre 1943 nel corso di un rastrellamento attuato in seguito alla avvenuta uccisione del seniore della MVSN Gerardo Barani. Detenuto prima nel carcere mandamentale della Rocca, è poi trasferito a Bologna, dove entra a San Giovanni in Monte il giorno 6, con matricola 8278, a disposizione della «Federazione fascista repubblicana», uscendo per ordine del comando tedesco SS il 3 dicembre 1943, dopo che una speciale commissione tedesca alla fine di novembre aveva provveduto ad un interrogatorio di tutti gli antifascisti incarcerati.

È di nuovo arrestato a Imola il 17 dicembre 1943 insieme al fratello Alfredo e detenuto nella Rocca in attesa di provvedimenti.

Mentre si trova detenuto, tre gappisti bolognesi uccidono il 26 gennaio 1944 in un agguato il federale Eugenio Facchini, riuscendo poi a fuggire. Immediatamente a scopo di rappresaglia sono scelti dieci antifascisti tra quelli già incarcerati a Bologna e Imola, che sono sottoposti ad un sommario giudizio da parte di un "tribunale speciale di guerra" costituito appositamente. Sono emesse condanne a morte carico di Romeo e Alfredo Bartolini Ezio Cesarini, Alessandro Bianconcini, Cesare Budini, Francesco D'Agostino, Silvio Bonfigli, Zosimo Marinelli e Luigi Missoni (la cui pena fu poi commutata in 30 anni di prigione); Sante Contoli fu condannato a 30 anni di reclusione e più tardi deportato a Mauthausen.

Questa la motivazione ufficiale delle condanne: «Per avere dal 25 luglio 1943 in poi, in territorio del Comando militare regionale, con scritti e con parole, con particolari atteggiamenti consapevoli e volontarie omissioni e con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato in conseguenza l'atmosfera del disordine e della rivolta e determinato gli autori materiali dell'omicidio a compiere il delitto allo scopo di sopprimere nella persona del Caduto [il federale Facchini] il difensore della causa che si combatte per l'indipendenza e l'unità della patria».

Romeo Bartolini, che risulta immatricolato a San Giovanni in Monte il 26 gennaio 1944 con la matricola 9285 a disposizione dell'Ufficio politico della Questura di Bologna, è scarcerato «per ritiro» nella stessa data per essere condotto alla fucilazione al Poligono di tiro cittadino il 27 gennaio 1944 con gli altri sette. Nel corso del trasferimento al luogo di esecuzione ci sarà un tentativo di fuga del gruppo dei condannati, nel corso del quale uno dei Bartolini riuscì a ferire ad una coscia il fascista Renato Tartarotti, che comandava la scorta.

Riconosciuto partigiano dall'apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 9 settembre 1943 al 27 gennaio 1944.

Il suo nome e quello del fratello Alfredo sono stati dati a una strada di Imola.


FONTI PRINCIPALI:

- Dizionario biografico degli Antifascisti di Bologna e provincia

- Registri matricola del carcere di San Giovanni in Monte

Rif: FUCILATO AL POLIGONO-4218



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